Aci Platani / Festa patronale: si rinnova in chiesa Madre il 16 luglio il culto della Vergine Maria del Monte Carmelo

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Dopo due anni, ritorna nella chiesa Madre di Aci Platani, riconsegnata al culto dei fedeli, l’appuntamento con la festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, che, come previsto dal calendario liturgico, si svolgerà il 16 luglio prossimo.
Una delle feste più antiche presenti nel territorio acese, che affonda le sue radici nel lontano passato, in tempi e modi tramandati nel tempo, ma sempre nuova nel cuore di coloro che desiderano ogni anno contemplare quel volto materno, dagli occhi dolci e malinconici, che da quattro secoli ha catturato il cuore di ogni platanese.
Una solennità in cui si fa memoria dell’apparizione della Madonna a San Simone Stock, avvenuta il 16 luglio 1251, nella quale la Vergine Santissima consegna al priore generale dell’ordine carmelitano lo scapolare, promettendo, a quanti l’avrebbero indossato con devozione, protezione e salvezza. Un evento straordinario, che viene ricordato in una delle tele più significative, che, ancora oggi, è presente nella chiesa Madre di Aci Platani, quella della Madonna dello scapolare di Matteo Ragonisi, datata 1728 e che quest’anno il Comitato dei festeggiamenti ha avuto la felice intuizione di inserire nel manifesto che presenta il programma della festa.
Il dipinto costituisce una vera e propria catechesi carmelitana. Tanti sono i particolari iconografici che possono essere presi in considerazione. Proviamo a fare una breve descrizione. L’opera può essere divisa in due sezioni. Nella prima, in alto a sinistra, si può ammirare, tra uno stuolo di paffutelli angioletti, l’immagine della Madonna con in braccio il Bambino Gesù, che attribuisce, all’atto di consegnare lo scapolare, un particolare tono di solennità.
Il volto della Madonna presenta lineamenti molto fini e delicati. Il suo manto, di colore blu cangiante, ricadente voluminoso, segue le curve del corpo, formando leggere ed armoniose pieghe. L’immagine lascia emanare una luce in corrispondenza della figura di Gesù, che la Vergine sembra quasi consegnare ai suoi figli, insieme allo scapolare, quale prezioso dono verso cui orientare la propria vita.
La quasi totale nudità del Bambino vuole evidenziare l’umanità del Cristo, mentre la doratura che lo avvolge è un chiaro ed evidente richiamo alla Sua divinità. Da notare, inoltre, che a differenza di tanti altri dipinti, in cui è la Vergine Santissima a consegnare lo scapolare, in questo caso la consegna avviene per le mani del Bambino Gesù, come a ricordarci che lo scapolare è sicuramente un aiuto meraviglioso per la nostra salvezza spirituale e materiale, ma tutto ciò nella consapevolezza che l’unico autore di ogni grazia e di ogni bene è il Cristo Signore.
Nella seconda sezione, in basso a sinistra, possiamo ammirare lo straordinario volto del Profeta Elia. Il suo sguardo, illuminato da una fede profonda e incrollabile, sembra contemplare estasiato San Simone Stock, che genuflesso, in religioso raccoglimento, riceve il prezioso dono dello scapolare. In alto, lungo un ideale semicerchio, si possono ammirare due dei più grandi Santi carmelitani: Giovanni della Croce, fondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e Teresa d’Avila, riformatrice e fondatrice di diversi monasteri in Spagna.
La festa di quest’anno sarà vissuta all’insegna della preghiera e del ringraziamento alla Madonna che, dopo diciassette mesi dall’evento sismico del 26 dicembre 2018, ha concesso a questa comunità la grazia di ritornare nell’amata chiesa Madre, in quel sacro luogo che i Padri le hanno voluto consacrare per onorarla come Madre e Regina di Aci Platani. Un forte momento di fede, per tutta la comunità, ancora una volta segnato dalle misure restrittive per arginare il rischio di contagio da coronavirus e le conseguenti direttive della CESi, che regolarizzano lo svolgimento delle feste patronali.

Giovanni Centamore

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