A quasi cinque anni di distanza dall’evento sismico del 26 dicembre 2018, ad Aci Platani, si sono finalmente conclusi i lavori di ripristino del manto stradale in via Rosario Messina. E così l’importante arteria stradale è stata finalmente riaperta al traffico. I lavori, che erano stati avviati nell’aprile scorso, hanno previsto il rifacimento del manto stradale e dei marciapiedi e predisposto l’interramento dei cavi della pubblica illuminazione.
E’ stato, inoltre, necessario abbattere il pino presente nel cortile della scuola primaria, sita sulla stessa via Rosario Messina. Infatti, le sue radici nel tempo avevano determinato un significativo rialzo della carreggiata stradale.
L’iter burocratico che ha portato alla riapertura al traffico di questa importante arteria stradale è stato lungo e tortuoso. Oggi sembra tutto bello! Rivedere finalmente la strada asfaltata e riconsegnata al flusso veicolare è sicuramente motivo di contentezza. Tuttavia resta l’amarezza per quanti, in seguito all’evento sismico, hanno perso le proprie abitazioni; la tristezza per questi lunghi anni trascorsi nell’attesa di tornare presto alla normalità.
Aci Platani, riaperta via Messina, ma ora occorre riqualificare la zona
Rimane il dispiacere per i tanti disagi che tutto ciò ha determinato alle famiglie degli alunni che ogni giorno hanno dovuto raggiungere la propria sede scolastica in mezzo a tante difficoltà. Aci Platani non può dimenticare come il perdurare della chiusura al traffico di questa importante strada di collegamento tra Acireale e la vicina Aci Catena, in alcuni momenti (vedi la chiusura al traffico di via Sciarelle), ha rischiato di fare collassare la già precaria situazione viaria della popolosa frazione acese.
Adesso, con la riapertura della strada, Aci Platani prova a ritornare alla normalità. Ma ciò non significa che tutto possa essere come prima. Il terremoto è stato un durissimo colpo che ha segnato per sempre l’intera comunità platanese. Basta percorrere la via Rosario Messina per rendersi conto dei tantissimi danni. Non ci sono più tanti edifici, venuti meno in seguito alla necessaria opera di demolizione. Ma soprattutto mancano interi nuclei familiari che l’ effetto del processo di delocalizzazione ha costretto a lasciare la popolosa frazione acese per trasferirsi altrove.
La speranza è che gli spazi rimasti vuoti possano essere al più presto riempiti di contenuti positivi. E che la fattiva collaborazione tra le istituzioni presenti nel territorio, al fine di porre in essere un processo di riqualificazione di queste aree, possa trovare concreta realizzazione. Aci Platani per ripartire ha bisogno di progetti di pubblica utilità, che permettano di dare ampio respiro ad un territorio fortemente provato.
Giovanni Centamore