Come ogni anno, la comunità di Aci Platani si appresta a vivere uno dei momenti più significativi dell’intensa attività pastorale. E’ la festa dell’amata Patrona, la B. V. Maria del Monte Carmelo, che, come previsto dal calendario liturgico, si celebra il 16 luglio.
Un momento di gioia e devozione tramandato nel tempo da quanti ci hanno preceduti nella fede. E che, ancora oggi, costituisce, per gli abitanti della popolosa frazione acese, una occasione unica per riscoprire la propria identità storica e religiosa.
Aci Platani, festa della patrona nel trentesimo anniversario della consacrazione della chiesa Madre
Quest’anno la festa coincide con una ricorrenza particolare: il 30° anniversario della solenne consacrazione della chiesa Madre. Era infatti il 16 luglio del 1993, quando mons. Giuseppe Malandrino, VIII Vescovo di Acireale, consacrò solennemente la chiesa, da tempo immemorabile dedicata alla Madre di Dio.
Un evento fortemente voluto dall’allora parroco don Orazio Barbarino e da tutta la comunità, in seguito a mirati lavori di restauro all’interno e all’esterno del secolare luogo di culto. In quella occasione la nuova mensa eucaristica posta sull’altare maggiore, si unse con il santo Crisma, segno del Mistero di Cristo. In essa trovano degna dimora le reliquie di San Luigi Gonzaga, San Filippo Neri, San Gaspare del Bufalo e Santa Francesca vedova romana.
Si unsero anche le pareti della chiesa nelle sue dodici croci.
La chiesa Madre di Aci Platani è ricca di anni e di storia. Edificata nel 1524, ed elevata a sacramentale dal vescovo di Catania mons. Faraone nel 1571, veniva resa parrocchiale il 19 dicembre 1921 da mons. Salvatore Bella. All’interno di essa si conservano preziose tele di Giacinto Platania, Matteo Ragonisi, Alessandro Vasta e Antonino Bonaccorsi. Artisti che hanno lasciato traccia della loro considerevole bravura, nelle più importanti chiese presenti nel territorio acese.
Aci Platani, don Orazio Barbarino alla festa della Patrona
Un evento straordinario che, grazie all’invito del parroco don Salvatore Coco, vedrà la presenza ad Aci Platani di don Orazio Barbarino. Questi, il 16 mattina, dopo l’attesa svelata dell’artistico simulacro della Madonna, in una chiesa gremita di fedeli e devoti, sarà chiamato a presiedere la solenne celebrazione liturgica delle ore 9.
Quello tra don Orazio Barbarino e la comunità platanese è un legame affettivo che è rimasto immutato nel tempo. E’ la storia di un’antica amicizia che resiste malgrado il passare degli anni. La grande consapevolezza che rimane, in quanti ancora oggi lo ricordano con gioia, è che negli anni della sua permanenza ad Aci Platani, la parrocchia veniva visitata dalla speranza.
Un nuovo modo di vivere la comunità ed un nuovo modo di concepire l’impegno cristiano furono i freschi germogli spuntati nel fertile terreno di tante coscienze. Ritrovarsi dopo tanto tempo ai piedi della Vergine Santissima sarà un momento per guardare indietro con il cuore colmo di gratitudine per gli anni trascorsi insieme.
Giovanni Centamore