Aci Sant’Antonio / C’era anche Francesco Moser all’intitolazione di una via al ciclista Santisteban

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Via Santisteban

Ricordo che era una tappa abbastanza semplice. Noi eravamo lontani quando avvenne l’incidente, ma all’arrivo capimmo che era accaduto qualcosa di grave”.
Così Francesco Moser accanto al monumento eretto sulla via che da ora porterà il nome di Juan Manuel Santisteban, il ciclista scomparso ad Aci Sant’Antonio il 24 maggio del 1976, nell’ambito della prima tappa del ‘Giro d’Italia’ di quell’anno al quale lo stesso leggendario campione prese parte.

Svelamento trga
Moser e il sindaco svelano la targa di via Santisteban

Moser – illustra una nota stampa – ha presenziato all’intitolazione della via, insieme al sindaco di Aci Sant’Antonio, Quintino Rocca, al vicesindaco, Salvo Conti, all’assessore allo Sport, Salvatore Sorbello e ad altri membri della Giunta e del Consiglio comunale.
Con loro il deputato regionale Nicola D’Agostino, nella doppia veste di rappresentante delle istituzioni e amico personale del celebre ciclista trentino. E anche un gran numero di giornalisti, a sottolineare l’importanza che l’Unione Stampa Sportiva Siciliana, con in testa il giornalista Nunzio Currenti, ha avuto in questa vicenda, senza risparmiarsi nella valorizzazione della memoria di Santisteban.

Francesco Moser
Francesco Moser

Moser ricorda il giorno dell’incidente

“Avevamo fatto la prima semitappa ed eravamo in attesa di fare la seconda semitappa, con l’arrivo previsto a Siracusa, e vedemmo gli organizzatori della ‘Gazzetta dello Sport’ sgomenti. Fu un brutto momento”, ha ricordato Moser.
Nell’occasione, Currenti ha sottolineato come la Sicilia vanti il triste primato di due ciclisti professionisti morti nell’ambito delle manifestazioni sportive. E ha ricordato anche la drammatica vicenda di Emilio Ravasio, caduto a Sciacca, nel ‘Giro d’Italia’ del 1986. Ma arrivato comunque al traguardo, per poi attraversare ventiquattro giorni di coma prima del decesso.

Quintino Rocca
Il sindaco Quintino Rocca

“Eravamo in albergo insieme, e quando stavamo facendo i massaggi sentii le sirene dell’ambulanza, arrivata per lui – ha aggiunto Moser, ripescando dalla memoria quei momenti. Non si erano accorti, dopo la caduta, dell’ematoma che aveva, che purtroppo gli fu fatale”.

Monumento a Santisteban
Monumento a Santisteban

L’intitolazione della via a Santisteban serva da ricordo e da invito alla prudenza

Agganciandosi al tema della sicurezza, il sindaco Rocca ha sottolineato come sia la via che il monumento assumano oggi una doppia funzione. “Da un lato quella del ricordo, perché per noi santantonesi quella di Santisteban era una storia del passato della quale arrivava solo l’eco. Mentre adesso assume sempre più solidità. Poi la funzione del monito, legata alla sicurezza. Probabilmente se all’epoca ci fosse stato il casco, come si usa oggi, questa tragedia non si sarebbe verificata. La via Santisteban e il monumento alla sua memoria diventano quindi anche un messaggio di sensibilizzazione, tanto per i ciclisti professionisti quanto per quelli amatoriali”.

Nicola D'Agostino
Nicola D’Agostino

D’Agostino ha elogiato l’amministrazione santantonese per il “messaggio di educazione che riesce a dare valorizzando una pagina triste, ma il cui ricordo diventa doveroso”.
Poi ha sottolineato come quella di Moser sia “la figura di un uomo di rara sensibilità, prima ancora che uno sportivo, accettando subito di presenziare”.

Ricordato anche Turi D’Agostino

Con lui, il campione trentino ha ricordato la figura di Turi D’Agostino, pietra miliare del ciclismo Siciliano, che volle subito realizzare quel monumento (oggi divenuto più visibile) e che pose la prima pietra proprio insieme a lui.
D’Agostino fu il creatore di numerose manifestazioni, prima fra tutte il ‘Campionato d’Italia’, che a quei tempi era molto più sentito di oggi. E poi proprio in queste zone organizzò ‘Il circuito degli assi’, che si concludeva a Trecastagni. Ricordo che per il gran caldo arrivammo in tredici soltanto al traguardo…”.

Juan Manuel Santisteban
Juan Manuel Santisteban

Dopo aver svelato simbolicamente il monumento, coperto dalla bandiera italiana, il sindaco ha ringraziato chi ha permesso che si giungesse a questa intitolazione. A partire da Currenti e dal vicesindaco Conti, che già da consigliere, otto anni fa, permise di intraprendere un importante percorso istituzionale. Poi l’assessore Sorbello e gli altri giornalisti, giunti sul posto con in testa il presidente USSI Catania Daniele Lo Porto e il segretario dell’Assostampa Catania, Filippo Romeo, entrambi intervenuti, in chiusura, a sottolineare l’importanza del momento.