La riapertura della chiesa Madre di Aci Sant’Antonio ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai numerosi fedeli coinvolti nei festeggiamenti patronali di S. Antonio Abate, in svolgimento in questi giorni.
A seguito del sisma di Santo Stefano, infatti, la struttura aveva riportato danni per cui il sindaco Santo Caruso, in attesa del sopralluogo, mercoledi 9 gennaio ne aveva disposto la chiusura con apposita ordinanza. Con encomiabile celerità, però, la chiesa è stata riaperta con un’altra ordinanza che porta la data di ieri.
“Sono lieto di comunicare la riapertura della chiesa Madre- ha dichiarato il primo cittadino in un comunicato stampa – e di annunciare che i festeggiamenti in onore del Santo Patrono si svolgeranno regolarmente nell’edificio, come previsto dal programma.
Ringrazio il parroco don Angelo Milone, i tecnici, l’Ufficio urbanistica e il caposettore arch. Giovanna Gurreri per la celerità con cui si è riusciti a portare a termine tutti i passaggi e i lavori necessari per restituire alla città la chiesa che per noi è un vero e proprio simbolo”.
Così il solenne novenario di preparazione potrà proseguire nel suo luogo deputato fino al 16 gennaio, guidato dal predicatore don Venerando Licciardello, parroco della chiesa “Immacolata Concezione” di Cannizzaro.
Sono questi i momenti di particolare raccoglimento che coinvolgono i fedeli dei vari quartieri che dalle altre chiese del paese si recano in pellegrinaggio in chiesa Madre, con la partecipazione dei “Giovani devoti” e dei fanciulli della catechesi, portando il cinquecentesco simulacro di “S. Antonio u nicu”.
Domenica 13 gennaio , alle 19,30, per arricchire la festa, è previsto nella Matrice un “Concerto in onore di S. Antonio Abate” eseguito dalla corale polifonica cittadina “Pierluigi da Palestrina”, diretta dal maestro Sebastiano Russo.
Giovedi 17 giornata clou dei festeggiamenti patronali. Alle 10, il solenne Pontificale presieduto dal vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, cui si affiancherà il parroco don Angelo Milone.
La liturgia sarà animata dalle corali cittadine. Alle 18, dopo la traslazione dall’altare alla settecentesca “Vara”, il simulacro del Santo sarà portato in processione per le vie cittadine adornate da artistica illuminazione, fino alla “Trasuta o chianu” a sera, salutata da uno spettacolo pirotecnico conclusivo.
Il 24 gennaio, per l’”ottava”, un altro Pontificale, alle 18,45, sarà presieduto da mons. Paolo Urso, vescovo emerito di Ragusa, quindi il simulacro del Patrono verrà riposto nella sua cappella segnando la fine dei festeggiamenti invernali.
Graziella Maugeri