Il 24 giugno Aci Trezza è in festa per il patrono San Giovanni Battista. Già alle 8 il borgo marinaro si sveglia tra il suono armonioso delle melodie intonate dal corpo bandistico per le vie del paese, il festoso scampanio dei sacri bronzi della chiesa Madre e lo sparo incessante di mortaretti.
In poche ore la piazza e la chiesa si riempiono di fedeli e devoti in attesa di rivedere dopo un anno il volto del Battista, con l’emozionante uscita alle 10 del simulacro ligneo dalla sua “cammaredda” posta al centro dell’altare.
Un vero e proprio tripudio di fazzoletti rossi, bordati di giallo, e di mani che salutano il patrono prima del silenzio che precede l’inizio della celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Acireale monsignor Antonino Raspanti, alla presenza delle autorità civili e militari locali, ed animata dal coro parrocchiale “Te Deum laudamus”.
Nel pomeriggio, invece, alle 17 spazio alla tradizionale pantomima “U pisci a mari”, eseguita dai pescatori trezzoti, che quest’anno partirà da via Rodolico in zona “Urnazza”. Alle 19 ci sarà poi l’uscita trionfale del simulacro, accolto dal suono delle campane e della banda e dallo spettacolo pirotecnico diurno della ditta “L’artificiosa” dei fratelli Di Candia da Sassano.
Successivamente, avrà inizio la processione del fercolo che percorrerà le vie Provinciale, Leopolda, Litteri, Calamenzana, Leopolda, Dietro Chiesa con la tradizionale “Calata dell’angelo”, Cappello, Provinciale, Fontana Vecchia, Lungomare Ciclopi (con breve sosta al porto nuovo sotto la stele di San Giovanni Battista), Magrì, Gibuti, Gondar, Lungomare Ciclopi, Guarnaccia, Tunisi, Grasso, Capparelli, Provinciale, piazza delle Scuole con sosta per la suggestiva “Calata dell’angelo”, via delle Scuole, Largo Medusa, Provinciale e rientro in chiesa con la spettacolare “corsa” e lo sparo di fuochi d’artificio.
“Anche oggi per noi Giovanni è annuncio di quella misericordia di Dio che siamo chiamati a ricevere e a donare – scrive nel suo messaggio alla comunità di Aci Trezza il parroco don Giovanni Mammino. Auguro a tutti, in questo anno di grazia nel quale celebriamo il giubileo della misericordia e la solennità della dedicazione dell’altare e della chiesa parrocchiale, di vivere una festa nel nome di Giovanni.”
D.B.