Ad Acicatena, nei locali della biblioteca Francesco Guglielmino, sita in via Campofiorito 21, si è svolta la presentazione dei quattro tomi intitolati “ Storia e Storie di Sicilia” di Salvatore Musumeci.
Oltre all’autore, hanno presenziato all’evento il consulente culturale, cav. Giuseppe Mario Frezza, la sindaca Margherita Ferro, il professore Alfio Patti, e la relatrice Carmelinda Villeri.
Salvatore Musumeci è un brillante studioso della cultura siciliana. La sua monumentale opera, suddivisa in quattro volumi, si articola in specifici nuclei tematici. Degno di nota l’intervento dalla prof.ssa Villeri, la quale ha asserito che “nonostante il gran numero di pagine, la trattazione degli argomenti è coinvolgente ed appassionante”.
La storia di Sicilia in quattro tomi
Il primo tomo restituisce un’accurata selezione di eventi e personaggi che hanno caratterizzato il dominio borbonico sull’isola. “Il testo – ha puntualizzato la relatrice – è corredato di numerosi documenti d’archivio, iscrizioni, testi poetici ed una sterminata bibliografia”.
Il secondo libro, invece, si incentra sul periodo che si diparte dal Regno delle due Sicilie all’Unità d’Italia. La tematiche principali ineriscono alla fatidica impresa garibaldina e ai lager di Casa Savoia. La stessa Villeri, in merito a ciò, ha sottolineato che “ lo scrittore si è avvalso di autorevoli e preziose fonti documentali. “In più – ha soggiunto- emerge una prospettiva critica e di analisi che si discosta dalla versione ufficiale contenuta nella maggior parte dei manuali”.
Il terzo volume, di converso, si focalizza sugli eventi del primo Dopoguerra e sulla terribile strage di Portella della Ginestra. La narrazione incarna i tipici criteri descrittivi del romanzo giallo, inducendo il lettore a porsi molteplici domande sui fatti riportati. Oltre a ciò, ogni descrizione risulta essere sostenuta e corroborata da testimonianze che godono di massima attendibilità. A supporto di quanto documentato ricorrono numerosi riferimenti alla politica corrotta, alla mafia e al dilagante banditismo.
Nell’opera anche gli alfieri di giustizia e libertà
Non passano in secondo piano gli approfondimenti relativi ad alcuni illustri condottieri che, nel corso dei secoli, hanno lottato contro la corruzione in nome della giustizia e della libertà. Basti pensare, per esempio, al martire don Pino Puglisi, al celebre Leonardo Sciascia, alla femminista Giuseppina Turrisi Colonna e al noto rivoluzionario Leonardo Vigo. “ Ognuno di loro – ha spiegato la docente – sebbene con modalità differenti, ha fronteggiato le storture morali della società attraverso il coraggio e della determinazione”. Di altrettanto rilievo, i capitoli attinenti alla storia della bandiera siciliana e alla stretta comunanza di usi e costumi tra le comunità albanesi e il popolo siciliano.
In ultimo, il quarto libro racchiude variegate nozioni sul folclore e sulla religiosità popolare. Emergono, al contempo, i concetti di identità ed appartenenza a certi valori che accomunano tutti i conterranei. Il contenuto testuale si arricchisce, altresì, di informazioni che rimandano alle opere dei pupi, alle vicende storico-artistiche del carretto siciliano, alle biografie di alcuni santi e alla tradizione dei cantastorie. Meritevole di menzione la conclusiva performance musicale dell’ Aedo dell’ Etna Alfio Patti, talentuoso cantore delle tradizioni popolari.
Livio Grasso