Con la consegna del premio Lorenzo Vecchio al cortometraggio narrativo çevirmen (The Translathor), si è conclusa la quindicesima edizione di Magma-mostra di cinema breve, organizzata dall’Associazione culturale Scarti.
Tra i trentuno cortometraggi in concorso, opere di grande diversità culturale e geografica, provenienti da ben diciotto diversi paesi, la giuria, presieduta dal regista Antonello Faretta e composta dall’attrice Marina Rocco e dalla rappresentante del festival inglese Encounters Charlotte Micklewright, ha premiato il corto turco-britannico diretto da Emre Kayis definendolo: “Un film rigoroso e poetico che racconta magistralmente il passaggio dall’adolescenza all’età adulta del timido protagonista siriano Yusuf, girato sui confini del mondo e incentrato coraggiosamente sulle relazioni tra i personaggi e le loro tensioni vitali”.
Un lavoro di valutazione impegnativo e difficile, vista la qualità delle opere in concorso, hanno più volte sottolineato i componenti della giuria: << Questi ragazzi di talento hanno fatto con molti sforzi un piccolo grande miracolo laico organizzando questa edizione di Magma>> – ha affermato Antonello Faretta – << E’ stato molto interessante vedere tutta questa diversità di lavori provenienti da paesi diversi. Un lavoro ingrato il nostro. E’ stato davvero difficile valutare questa grande qualità. Abbiamo cercato di orientare il nostro sguardo da spettatori, da semplici appassionati di cinema, in maniera molto umile e molto semplice, con grande rispetto per il valore di questi straordinari filmaker. Abbiamo provato a muoverci nella trasversalità e premiato il meglio nei diversi generi selezionati. >>
Oltre al premio Lorenzo Vecchio la giuria ha infatti reputato opportuno assegnare anche quattro menzioni speciali.
“Per il racconto, con sguardo tutto al femminile, delle complicità dell’amicizia e per la ricerca dell’identità tra queste relazioni” un riconoscimento è andato a Bon Appétit, la vie!, della regista slovena Urska Djukic, presente in sala.
Il corto inglese Camrex di Mark Chapman ha avuto una menzione come “film importante che con il registro del documentario dà voce a un’ampia umanità dolente e non volta lo sguardo dall’altra parte.”
Il film franco-belga Réplique di Antoine Giorgini si è contraddistinto “per la capacità di raccontare la profondità del valore dell’amicizia attraverso una perfetta messa in scena grottesca e usando la lingua lieve della commedia”. In questo caso a salire sul palco è stato Loic Lemeurnier, componente della casa di produzione del corto.
E infine, menzione speciale anche per l’animazione francese Bib Bunny Again, di Emilie Pigeard, anche lei presente in sala, segnalata per aver realizzato “un film che tiene insieme autobiografia e segno, in un viaggio a ritroso nella gioiosa innocenza dell’infanzia”.
Ad essere premiati i lavori più innovativi in merito non solo ai temi affrontati, ma anche alle qualità espressive e linguistiche e alla valorizzazione delle singole professionalità, dei ruoli del cast tecnico e artistico.
Il premio del pubblico è stato invece assegnato all’animazione russa We Can’t Live Without Cosmos di Konstantin Bronzit.
Monica Trovato