Con una santa messa di suffragio, celebrata sabato 8 febbraio nella cappella dell’Istituto San Michele di Acireale, è stata ricordata la figura di padre Alfio Cantarella, nel primo anniversario della morte.
Al ‘San Michele’, diretto sin dalla nascita nel 1875 dai Padri della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Acireale, padre Cantarella fu sempre impegnato in prima linea, dapprima come prefetto di camerata e poi come preside e ministro di disciplina e, per ben quarant’anni (dal 1979 al 2019) come direttore, il più longevo tra coloro che nel tempo si sono succeduti alla guida dell’Istituto.
Fino al momento della morte, padre Cantarella rimase nel pieno delle sue funzioni, ma anche nella Congregazione oratoriana, ove entrò giovanissimo negli anni ’50, fu sempre incondizionatamente disponibile ad assolvere a molteplici incarichi, tra cui quelli di maestro dei novizi e di preposito.
Da sempre a fianco dei suoi amati giovani, lo fu fino al termine dei suoi giorni: anche la mattina del giorno della sua scomparsa, infatti, egli fu puntuale all’appuntamento quotidiano con l’accoglienza dei discenti delle classi dell’Istituto, ma la fatica in conseguenza delle precarie condizioni di salute lo obbligò a fare subito ritorno nella propria stanza, ove qualche ora dopo lasciava questo mondo per fare ritorno alla Casa del Padre.
Diverse generazioni di studenti interni ed esterni hanno avuto, nel corso del tempo, un grande riferimento in padre Cantarella ed ancora oggi l’Istituto, unico superstite delle diverse scuole confessionali cittadine, prosegue la propria attività, sia pur con non poche difficoltà, particolarmente legate all’ormai esiguo numero di discenti rispetto alle vive schiere chiassose di tempi andati.
A conclusione della celebrazione di suffragio, anche l’attuale preside, prof. Giovanni Seminara, da circa un decennio docente dell’Istituto, ha voluto portare la propria testimonianza-ricordo del compianto direttore, sottolineandone il diuturno impegno e l’affabilità verso i giovani allievi. Secondo lo stile proprio dell’Istituto filippino, suo obiettivo precipuo era la formazione dei giovani dal punto di vista didattico e morale, per la qual cosa egli non poteva, infatti, ammettere alcuna deroga; in tal senso, fu sempre per tutti un vero e proprio modello di riferimento nel corso della sua lunga ed impegnata attività di apostolato.
Nando Costarelli