Acireale / Al liceo “Archimede” conferenza del cav. Arena sulla tolleranza nel pensiero del filosofo Spinoza

0
96
Membri del direttivo dell'associazione "Archimede"

Nell’Aula Magna “Giuseppe Bianca” del Liceo Scientifico “Archimede” è stata tenuta una conferenza  sul tema “Tolleranza e libertà di coscienza in Spinoza”, alla presenza di un qualificato pubblico.
Il presidente dell’associazione culturale “Archimede”, prof. Mario Pavone, nell’introduzione, presenta il relatore, dott. Giuseppe Arena, specialista in Storia della Filosofia e cavaliere della Repubblica Italiana.

Membri del direttivo dell’associazione “Archimede”

Il relatore sviluppa con convinzione l’impegnativa tematica, che viene formulata dal filosofo olandese Benedetto Spinoza (1632 – 1677 )nel diciassettesimo secolo, ma potrebbe essere considerata di valenza attuale, in quanto la tolleranza, tra le varie disposizioni d’animo, è singolare per la capacità di “accettare –rileva l’oratore – qualsiasi cosa, anche se spiacevole”.
Dopo un excursus sull’Illuminismo e sul pensiero liberale dell’Ottocento, il dott. Arena traccia il travagliato profilo biografico di Spinoza, in un periodo storico complesso a causa della guerra dei Trent’anni.
Nato in una famiglia ebrea, il filosofo  diviene orfano di entrambi i genitori all’età di sei anni. Dopo aver frequentato la scuola della comunità israelitica di Amsterdam, passa alla nuova cultura, avvicinandosi ai filosofi del periodo rinascimentale, specie a Cartesio e Bacone.
Il suo atteggiamento di libero pensatore provoca l’espulsione dalla sinagoga.  Da rilevare che Spinoza aveva amici tra i dotti e  si guadagnava da vivere con il semplice mestiere di lucidatore di lenti per strumenti ottici.  Vuole impegnare la sua vita nella ricerca della verità: per lui il tutto è Dio. Una meraviglia è il cielo stellato. Spinoza è famoso per diverse sue opere, sempre alla ricerca della verità; costruisce una morale definitiva attraverso la ragione, fonte di idee chiare, oggetto del suo originale pensiero nell’ opera, l’”Etica”, in cui il filosofo proietta nella virtù il potenziare se stessi per gli altri, unica strada perché l’uomo possa raggiungere la felicità. Il filosofo considera lo Stato al di sopra del pensiero dell’individuo. Minato dalla crisi, geloso della sua libertà interiore di coscienza, dopo aver rifiutato proposte lusinghiere di personaggi potenti,  Spinoza muore all’età di quarantacinque anni. E’ seguito un vivace dibattito.

                                             Anna Bella

Print Friendly, PDF & Email