Il 22 ottobre, nel salone del Seminario Vescovile di Acireale, ha avuto luogo la solenne apertura dell’anno sociale 2018-2019 del Serra Club.
Il presidente uscente, avv. Mario Di Prima, con un video illustra il ricco programma attuato, richiamando in particolar modo le serate al “Costarelli”; la presentazione del libro “La teologia è Sapienza” di don Nino Franco; la giornata del “Serra Day”; il convegno sulle Terme di Acireale. Ricorda con commozione la scomparsa dell’eccellente socio, preside Nino Pulvirenti.
Si nota la presenza di un pubblico qualificato, sia di presidenti di vari Club di Acireale sia di numerosi soci.
Successivamente avviene il passaggio della campana: il nuovo presidente è il dott. Alfio Licciardello , personaggio di spessore nella nostra città. Mario Di Prima gli consegna il distintivo del Club.
Il nuovo presidente ringrazia don Marco Catalano, vice Cappellano, il Serra Club e i cittadini presenti con calore. Richiama l’attenzione del pubblico sul tema dei giovani, sul relativo sinodo, sull’insegnamento del “servire” di Papa Francesco, ovvero la coerenza tra l’essere e il fare nel nostro tempo di cambiamento sociale, epoca postmoderna di evoluzione permanente, in cui urge aspirare alla certezza, il cui punto di arrivo è Cristo.
Pone anche l’accento sulla collegialità, sull’ingresso di nuovi soci, sul sostegno alle vocazioni sacerdotali. Il presidente Licciardello, dichiarata l’adesione al Serra Nazionale, traccia il programma annuale, comunicando anche la composizione del direttivo, con Vera Pulvirenti segretaria e vice Cappellano il rettore, don Marco Catalano.
Definisce vita speciale quella dei soci, laici, amici di seminaristi e preti, con la preghiera e l’impegno apostolico. Invita i presenti a partecipare alle immediate iniziative di ottobre e novembre, quali il 25 ottobre l’incontro di preghiera con seminaristi e con vicariati; il 2 novembre la commemorazione dei soci defunti nella Basilica di San Sebastiano, con l’adesione dei Clubs Service della città; il 3 novembre il pranzo a San Giovanni Bosco, in sostegno della “Madonna della Tenda”; infine, le ordinazioni sacerdotali in programma.
Prende la parola don Marco Catalano che definisce il Serra una realtà, fonte di gioia nella nostra città: è significativo avere tanti amici, che condividono il valore della vocazione.
Invita tutti presenti a riunirsi attorno al Signore per la Santa Messa nella Cappella. Nell’omelia, commenta con vigore le ultime lettere di San Paolo, in cui prevale il mistero di Dio: gli esseri umani sono opera di Dio, creati per le opere buone. Con acume don Marco distingue il lavoro, che non lascia nulla di duraturo, dall’opera, che è qualcosa di più, con la garanzia di qualcosa di duraturo per i figli di Dio, creati per le opere buone; infatti nella creazione, Dio l’affida all’uomo, quale suo cooperatore.
Don Marco approfondisce tali concetti con meravigliosi riferimenti al Vangelo, concludendo che dalle opere buone scaturiscono il possedere e il donare, dando luogo al cuore umano libero e aperto, capace di guardare al futuro. La Chiesa è una sfida per i giovani.
Anna Bella