Acireale / Al via all’ospedale la terapia monoclonale

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Al via, all’Ospedale di Acireale, la terapia  monoclonale contro Covid-19. La prima somministrazione di anticorpi monoclonali è avvenuta infatti sabato 10, nel reparto di Terapia semintensiva Covid, diretto dal dottor Giuseppe Rapisarda. A riceverla – informa una nota del nosocomio – un paziente con Covid, le cui condizioni cliniche rientravano nei requisiti previsti per il trattamento. L’uomo, di 62 anni, con comorbilità, proveniente dalla Lombardia, è stato trovato positivo al tampone di controllo presso l’Aeroporto di Catania. In atto è pertanto ospitato presso il Covid Hotel dell’Asp di Catania, coordinato dal dottor Mario Raspagliesi.

Le sue condizioni cliniche sono state ritenute dunque idonee per il trattamento con anticorpi monoclonali e grazie alla sinergia fra Ospedale acese e Covid Hotel, è stato sottoposto a terapia. Trascorso il periodo di osservazione, senza alcuna complicanza, è ritornato al Covid Hotel.

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Soddisfazione e apprezzamento ad un tempo sono espressi dalla Direzione strategica dell’Asp di Catania. «Un esempio concreto che rivela ancora una volta l’importanza del tracciamento e del lavoro sinergico fra Ospedale e Territorio. Ringraziamo gli operatori per la professionalità e la capacità di fare squadra. Una rete assistenziale solida e moderna, infatti,  è garanzia di salute per i cittadini».

All’ospedale di Acireale, terapia monoclonale ad un paziente a rischio

«Con l’introduzione della terapia con anticorpi monoclonali – afferma il dr. Rapisarda – puntiamo a dare una risposta clinica ad una tipologia di pazienti a rischio, con infezione da Covid-19. Paziente che può andare incontro a sintomatologie che richiedono il ricovero ospedaliero. Ringrazio quindi la Direzione aziendale e il commissario per l’emergenza Covid per l’opportunità di poter utilizzare terapie all’avanguardia. Un ringraziamento particolare lo rivolgo al dr. Raspagliesi per la collaborazione sinergica che abbiamo realizzato. Nel contempo, ringrazio tutto il personale per la professionalità con cui quotidianamente assolve ai compiti a cui è chiamato sin dall’inizio della pandemia».