Acireale (0-0 in casa con il Rende) copia-incolla. La terza partita dei granata segnata, come le due precedenti, da un’espulsione (Cannino dopo Savanarola e D’Alterio) che costringe la squadra a giocare in dieci uomini per quasi un’ora.
Buon pubblico ma che fatica entrare dall’unico varco disponibile!
La novità è la lunga fila davanti all’unico ingresso, aperto, peraltro, appena mezz’ora prima dell’inizio della partita. Commenti non certo in positivo da parte dei tifosi presenti in buon numero. In chi scrive, sorpresa per la mancanza di un accesso riservato alla stampa: vedano di trovare una soluzione, all’Acireale.
Cristiani subito in campo, Ortolini parte dalla panchina
Sul piano tecnico, le novità, positive in questo caso, sono due: l’inserimento in distinta degli ultimi arrivati, il centrocampista Cristiani, ex Acr Messina, subito schierato al fianco di Lodi, e l’attaccante Ortolini, ex Siena, inizialmente in panchina. Schierata con il 3-5-2 la formazione granata gioca con piglio contro un avversario ben messo in campo e velocissimo nelle ripartenze (bravissimo Abbey). Bene Lodi, che può giovarsi di Cristiani in copertura, in bella evidenza Tumminelli.
Fatal 34’: fuori Cannino, granata in dieci per un’ora
Minuto ‘34. A questa frazione di tempo, l’Acireale paga un altro tributo pesantissimo: Savanarola nella gara d’esordio, D’Alterio a Messina, Cannino ieri. Ingenuità o meno dei calciatori in granata (ed ingenuità sicuramente è stata oggi quella di Cannino capace di beccarsi due gialli in pochi minuti), è singolare che l’Acireale sia costretto a giocare in inferiorità numerica per quasi un’ora la terza partita di fila.
Undici di casa in sofferenza nella ripresa
L’espulsione di Cannino ha una ricaduta pesantissima sugli equilibri di gioco granata. De Sanzo arretra Cristiani in terza linea, schierando un 3-4-2 che consente alla squadra di tenere il campo ma ne riduce di molto lo slancio. L’Acireale si batte ma non riesce quasi mai a fare male ad un undici biancorosso rapidissimo nei disimpegni e pericoloso nelle ripartenze. Lodi continua a giocare da par suo pur senza il supporto di Cristiani, mentre Tumminelli si sfianca lungo la fascia destra senza trovare chi capitalizzi i suoi spunti.
Il cuore stavolta non basta (e Furina grazia Mascolo da pochi passi)
Poche le opportunità per i granata (una in avvio con Piccioni), decisamente più pericoloso il Rende che, al 16′ della ripresa, con Furina sfiora il vantaggio. L’Acireale ci mette il cuore (e la buona volontà di un Ortolini in ritardo di preparazione), ma il risultato non cambia: 0-0 e la sensazione, stavolta, di averla scampata bella.
Giovanni Lo Faro