Vittoria larga più di quanto non dica il punteggio (4-2 sul San Luca) e mai in discussione. La sensazione che l’Acireale potesse farsi raggiungere da un avversario tenace e determinato non é mai prevalsa, neanche nelle due occasioni sfruttate dai giallorossi calabri e che sono scaturite da ingenuità della formazione di De Sanzo. Il quale per la prima volta nella stagione s’è forse un tantino sbilanciato, celebrando il bel gioco della sua squadra e la crescente consapevolezza delle proprie forze.
I complimenti di De Sanzo
”Devo fare i complimenti al gruppo, sempre in partita, anche quando l’avversario, nel punteggio, è parso riavvicinarsi: sul 2-1 e sul 3-2, i gol di Piccioni e Tumminelli sono giunti, perentori, a ristabilire le distanze e a chiudere definitivamente la partita”. Parole che mettono in sintesi una prestazione brillante, una prova di sicuro smalto che ha riportato il sorriso nel gruppo dopo i pareggi di Enna (con il Biancavilla) e di Castrovillari.
Lo smalto del capitano
Recuperata la migliore condizione, Beppe Savanarola ha preso in mano, sin dal primi minuti, una squadra lesta a trovare le geometrie giuste in un centrocampo nel quale Cristiani, Russo, Garetto e Joao Pedro hanno compensato l’assenza di Lodi. L’inesauribile trotterellare del capitano, che ha spedito in gol Ortolini e messo la firma suo raddoppio, ha fatto il resto.
Bruzzaniti-Piccioni, botta e risposta.
La partita, che sembrava ormai chiusa (bravo D’Alterio a ribattere un rigore di Carbone) viene riaperta da un corto rinvio dell’estremo difensore granata che consegna a Bruzzaniti la più facile delle conclusioni: 2-1. Il fiato del San Luca sul collo dei granata? Un’intuizione di Joao Pedro consegna a Piccioni la più facile delle occasioni: perentoria la conclusione dell’ex Fc Messina e distanze ristabilite.
Tumminelli, che gol!
Ma la partita non é ancora finita. Un’altra ingenuità difensiva porta il San Luca sul 3-2 ma anche in questo caso le speranze della formazione ospite rimangono deluse dal perentorio assolo di Tumminelli: 4-2, l’Acireale può fare festa.
Giovanni Lo Faro