Acireale calcio/ L’Acireale rischia ma si salva con il Paternò (1-1)

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Un pareggio (1-1) che, alla fine, non lascia contento nessuno: il Paternò, perché in vantaggio con Cangemi a poco più dì un quarto d’ora dalla fine, si era illuso d’avere in pugno la partita; l’Acireale, perché recuperato lestamente lo svantaggio con Piccioni, ha sprecato un paio dì opportunità per realizzare il sorpasso.

Partita dura giocata a porte chiuse in un’atmosfera spettrale 

Partita maschia, si sarebbe scritto nelle cronache dì un tempo, dì fatto scontro, a tratti rude e fianco cattivo, tra due squadre che, al di là, della loro apprezzabile consistenza, hanno risentito non poco del clima teso della vigilia che è culminato nella decisione prefettizia dì chiudere al pubblico l’impianto di Aci Sant’Antonio. Decisione difficile da evitare, alla luce della rivalità tra le due tifoserie, peraltro esasperata da alcuni episodi che non potevano passare inosservati Tribune desolatamente vuote, atmosfera spettrale e tensione alle stelle, con inevitabile ricadute sui ventidue in campo.

Il Paternò subito in pressing alto, i granata un tantino frastornati

Partita maschia, scontro duro, a tratti, con il Paterno di Torrisi (allenatore indiscutibilmente bravo ma vociante, in panchina, come da tempo non ci capitava di vedere) subito in bella evidenza, soltanto la bravura di D’Alterio su Mascari lanciato a rete ha evitato all’Acireale di capitolare a pochi secondi dal via. E il fatto che il Paternò pressasse alto ha un tantino frastornato i granata che, forse, cotanta irruenza non s’aspettavano. 

Piace il 4-3-3 ospite, D’Alterio dice no due volte a Mascari

Paternò quindi in bella evidenza con il suo 4-3-3 ispirato da Gangemi e Basualdo e reso pungente dalle iniziative dei due esterni d’attacco, Castorina e Camara (scuola Inter, quest’ultimo). L’Acireale, in questo contesto, è parso un tantino in sofferenza, e direi pure preoccupato, davvero trascurabili le iniziative d’offesa dei granata nella prima frazione di gioco: una conclusione dalla distanza dì Savanarola e un rapido fraseggio Todisco-Piccioni-Russo che poteva avere sorte migliore. E questo mentre il Paternò si permetteva un’altra volta di spedire Mascari ad un passo da gol (bravo D’Alterio pure in questa occasione).

Il Paterno sfonda con Cangemi, l’Acireale, in dieci, replica con Piccioni

Granata nervosi, ammonizioni che fioccano (alla fine ne conteremo sei, tre per tempo, per gli uomini di De Sanzo condite dalle espulsioni di De Pace e Ruggiero, quest’ultima dalla panchina a partita conclusa), dì gioco pochi scampoli e comunque poco che abbia a che fare con il vero Acireale. Che si farà vedere solo nella fase finale di un secondo tempo non poco sofferto e subito dopo il vantaggio ospite propiziato da un piazzato dal limite di Cangemi (fallo da ultimo uomo di De Pace con conseguente rosso per il centrale granata). In svantaggio, i granata come d’incanto riusciranno a ritrovarsi, arrivando al pareggio con Piccioni e sfiorando in non meno di due occasioni con capitan Savanarola il gol del successo.

Pari che scontenta tutti ma l’Acireale resta leader

Pari, alla fine, che magari scontenta tutti ma che all’Acireale basta per allungare su Gelbison (due gare da recuperare) e Lamezia, ancora sconfitte, e mantenere la leadership del torneo.

Giovanni Lo Faro

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