Nella Basilica di San Sebastiano, ad Acireale, è stato celebrato il 70°di fondazione dello scoutismo acese, realtà molto apprezzata, con una presenza numerosa e qualificata di giovani e adulti, coinvolti in una vita d’impegnato “servizio” verso i più deboli, specie attraverso la partecipazione ad iniziative sociali mirate ad una migliore qualità della vita e alla solidarietà.
Sul piano nazionale e internazionale, il movimento acese si rivela forte in occasione del “12° Incontro del Mediterraneo” alla “Perla jonica” di Acireale, nel 2006, con molti partecipanti, giunti anche dall’estero.
Il Rettore della Basilica don Vittorio Rocca saluta il pubblico, formato in buona parte da fedeli soci scoutistici, facendo memoria del nucleo scout, nato nel ‘44 nella parrocchia San Giuseppe, e nel 1948 trasferito nei locali della Basilica. La tavola rotonda è composta da cinque soci ben noti in città per la loro coerenza e bravura: il “magister” della comunità, Margareth Mary Patané; tre professionisti del MASCI: Nino Leotta, Cherubino Fiorini, Giuseppe Scudero; il giovane “capo dei gruppi giovanili scouts di Acireale”, Franco Leonardi.
Nino Leotta, sintetico ed essenziale, traccia l’iter di tremendi momenti storici sotto il regime fascista, mettendo in risalto le disposizioni dei prefetti nel 1926 circa la chiusura di tutte le associazioni dell’Azione cattolica, con relative diatribe; nel 1929, i Patti Lateranensi; l’ Associazione sportiva cattolica continua sottobanco; nel ’39 scoppio della drammatica seconda guerra mondiale. Nel luglio 1943, con l’entrata in Sicilia degli Alleati Anglo-Americani, il vescovo Russo, lungimirante, si preoccupa di trovare una soluzione per i ragazzi, ovviamente traumatizzati dagli eventi bellici. Convoca due educatori, l’uno, gesuita, del Collegio Pennisi, l’altro del San Luigi, provenienti da Roma, i quali consigliano d’introdurre in Acireale lo scoutismo.
Il cerimoniere del vescovo, P. Biagio Catania, molto dedito ai giovani nella parrocchia San Giuseppe, nel ’44 affitta una stanza, in Via Tre fontane, quale sede degli scout; nel ’48 il vescovo lo nomina decano della Basilica Collegiata San Sebastiano, i cui spazi – canonica e cripta – saranno adibiti a nuova sede scout, per lunghi anni.
In diverse parrocchie si formano gruppi scoutistici. Le testimonianze della giovinezza da parte di Cherubino Fiorini e Pippo Scudero sono particolareggiate: la responsabilità dei “capi”, l’apertura alle donne, la vita di gruppo con il piacere di stare insieme, il considerare lo scoutismo una grande rivoluzione, rilevando cose che costituiscono sfida e novità; l’attualità dell’Agesci, contro l’autoritarismo; l’invito alla vita all’aperto e a fare le cose reali, facendo sedimentare le proprie esperienze, aiutando gli altri a crescere alla luce del Vangelo.
Entrambi parlano di don Biagio Catania, quale punto di riferimento di molti giovani acesi: considerare le persone non per l’avere, bensì per l’essere; educare gli esploratori ad essere ospitali e ad amare le città europee, attraverso viaggi per il continente. Interessante il sostenere come il dialogo tra nazioni diverse favorisca la cultura della pace.
Infine, è la volta del giovane Franco Leonardi, che inizia il suo intervento con la notizia dell’accoglienza di Zafferana nella zona acese; molto concreto, nel prospettare gli attuali problemi economici, la lotta per il lavoro, l’accesso all’informatica e di conseguenza l’urgenza di effettuare un cambiamento all’interno dello scoutismo: il che influisce sulle scelte nei gruppi. Un vivace dibattito conclude la serata.
Anna Bella