Lo scoutismo è ancora una esperienza di crescita nella fede?
Lo scoutismo cattolico cento anni dopo è ancora capace di realizzare nelle attività che propone una concreta occasione di riflessione e crescita nella fede per le migliaia di giovani e bambini a cui si rivolge?
I giovani di oggi sono cambiati o sono gli adulti ad essere dei testimoni poco credibili?
Con queste interessanti e provocatorie domande si è aperta, giovedì 18, la conversazione organizzata dalla zona Galatea dell’Agesci per celebrare il centenario dello scoutismo cattolico.
A giudicare dal silenzio subito calato nella sala conferenze del Palazzo del Turismo di Acireale, e dall’attenzione con cui i numerosi presenti hanno seguito per intero la discussione ben moderata da Agata Messina e Salvo Di Maria, il tema ha colto proprio nel segno.
Ed è con alcune citazioni del fondatore degli scout, Lord Baden-Powell, che Fratel Giuseppe Calabretta ha dato i primi spunti di riflessione e confronto. Capo scout e fratello delle scuole cristiane, con decenni di esperienza e impegno nell’educazione dei ragazzi, Fratel Giuseppe ha anche fatto riflettere sull’importanza della lettura della Bibbia, cui troppo poco i cattolici sono abituati, unita all’osservazione della natura. Quest’ultimo, elemento essenziale per i ragazzi, è capace di riportare le discussioni sulla fede intorno a cose concrete e sensibili.
A completare il tema ci ha pensato Giovanni Perrone, insegnante e capo scout di grande esperienza, che ha guidato i presenti in un percorso alla ricerca delle radici del forte rapporto che lega la pedagogia scout e l’educazione alla fede. Rapporto che è capace di far vivere ai ragazzi l’esperienza di una “spiritualità incarnata” in cui “saper fare, imparare a riflettere ed educare alle emozioni” trovano un’unica prospettiva di senso nella ricerca della spiritualità. A concludere l’incontro un interessante excursus a cura di Rosa Rossi sui numeri e la diversità che riesce a tenere insieme l’esperienza scout nel mondo. Il momento è stato arricchito dalla lettura di alcune testimonianze raccolte e inviate per l’occasione da donne scout di ogni parte del mondo che hanno messo in risalto il valore dell’educazione alla diversità e la capacità del movimento scout di fare rete nel mondo.
Come spesso accade, a smontare le domande difficili ci possono pensare le risposte semplici. Ed è probabilmente il caso dell’arguta risposta – ricordata tra i saluti finali dal responsabile di Zona Salvo Di Maria – che Baden-Powell fornì ad un cronista che gli chiedeva cosa c’entrasse la religione con gli scout: “La religione non ha da entrarci, perché è già dentro!”.
Le celebrazioni si concludono oggi, in occasione del “Thinking Day”, dedicato al tema delle “connessioni”.
Alle 9,30 presso la Basilica di San Sebastiano sarà celebrata una S.Messa presieduta da S.E. Mons. Antonino Raspanti. Fino a questa sera sarà visitabile una mostra fotografica sullo Scoutismo e saranno proiettati video di eventi e attività scout nella sala conferenze del Palazzo del Turismo di Via Ruggero Settimo ad Acireale.
Salvo Tomarchio