Acireale / Come fare rete di imprese. Gli organizzatori Urzì e Costarelli illustrano l’evento del 21 settembre

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Il 21 settembre 2020, alla Villa Belvedere di Acireale, si terrà l’ evento “Innovazione opportunità e reti di imprese”, organizzato da My World e con il patrocinio del Comune di Acireale. L’evento, che si rivolge a tutti gli associati e ai simpatizzanti che operano nel mondo del commercio ha, soprattutto nel momento che stiamo vivendo, una rilevanza molto elevata. A tal riguardo ci siamo incontrati con due degli organizzatori il dott. Vito Urzì e Paolo Costarelli , hairdresser di Acireale.

Paolo Costarelli ci parli di questo evento e di come è strutturato.
Con l’evento “Innovazione opportunità e reti di imprese” mettiamo in atto il progetto di una multinazionale austriaca “My Word”, multinazionale con quasi venti anni di vita che si occupa di portare avanti piccole e medie imprese. E’ una holding che al suo interno sviluppa una comunità che volge agli acquisti, una shopping comunity dove sono attenzionati i possibili clienti e le aziende associate, ogni commerciante ha un supporto elettronico (siti, up), dà delle card ai propri clienti i quali hanno l’opportunità di acquisti facilitati nelle aziende consociate di qualsiasi tipo. Chi aderisce diventa uno sviluppatore indipendente, questo metodo, cioè, dà l’opportunità di coesistere con realtà diverse dove ognuno collabora con altre realtà lavorative mantenendo la propria indipendenza.

Dott. Urzì, questo evento, di fatto, in cosa consiste?
L’evento, oltre che rivolgersi agli imprenditori per creare una rete, vuole sottolineare gli importanti cambiamenti che il mondo sta vivendo e al quale il piccolo imprenditore deve fare fronte per non soccombere davanti ad una multinazionale rimanendo solo, da solo può anche non attenzionare tante particolarità o innovazioni che invece una rete di piccole imprese può dare senza far perdere la propria identità personale di azienda. Per arrivare a questo è anche necessario essere preparati e formati perché la libertà di un imprenditore nel territorio deriva, soprattutto, dalla corretta informazione e associarsi vuol dire impedire che i grandi colossi possano veicolare gli acquirenti lontano dalle piccole imprese. La serata volge proprio a questo: preparare ogni azienda a guardare il suo vicino non come un rivale ma come una azienda con cui affrontare un mare che, se attraversato da soli, può fare naufragare. Spesso un commerciante vede il pericolo vicino senza sapere che un grande colosso sta organizzando qualcosa, magari in un luogo molto distante, che sconvolgerà un numero infinito di piccole attività.

Questa serata a chi è rivolta?
La serata ha in programma una formazione proposta ai commercianti in generale che potrebbe interessare anche i privati. Questa serata è incentrata sul non far diventare il piccolo imprenditore un futuro dipendente di una grande multinazionale, vedi Amazon, aiutandolo a fargli mantenere la propria autonomia; cercando di non far riversare i possibili clienti sugli acquisti on line o nei mega centri commerciali, rimanendo nel luogo dove si è scelto di operare ma tutelati da una rete di imprenditori di tutto il mondo: solamente in Italia sono più di 30.000.
Nella provincia di Catania sono 500 comprese delle GDO, cioè grande distribuzione organizzata tipo OVS, Q8, che danno prestigio e visibilità e che credono nel nostro progetto. Organizziamo spesso di questi eventi che oltre ad accrescere le conoscenze ci aiutano nel confronto delle esperienze.

Chi saranno i relatori?
Interverrà il dott. Mario Schininà che rappresenta il gruppo Automotive di Ragusa. Anche io farò un intervento. Purtroppo in questi momenti in numero delle persone che potranno partecipare sarà ridotto a causa del distanziamento sociale.

Gli imprenditori saranno locali?
Interverranno molte aziende locali: Moda Italia, Pappalardo, Mario Russo, insieme a molte altre aziende dislocate nell’isola.

Perché avete scelto Acireale per questo evento?
Oggi serve una comunità di consumatori e la dimensione acese è più consona piuttosto che Catania, più dispersiva, nonostante diversi imprenditori facciano parte di questa rete. Un comune più piccolo dà la possibilità di gestire meglio il cliente; non basta un programma, è necessario l’impegno di ogni commerciante ad essere positivo verso chi varca la soglia della sua attività.

Come reagisce il piccolo imprenditore alla proposta di far parte di una rete?
Non sempre le cose sono semplici, spesso c’è la tendenza a rimanere chiusi nella propria particolarità o orticello che dir si voglia, però aprirsi e collaborare certamente è la carta vincente, soprattutto in questo momento in cui l’economia fa fatica. Certamente fidarsi a volte può essere rischioso però aprirsi è sempre positivo, collaborare vuol dire essere in tanti davanti ad un problema. Bisogna crederci e unire persone in gamba e pronte a spendersi per il bene comune. Il lavoro è pesante, bisogna cercare una persona per volta e andare avanti.

Mariella Di Mauro

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