Il 27 febbraio si è tenuta al Palazzo di Città di Acireale la conferenza stampa di presentazione del progetto il Mese della Cultura. Un programma di trenta appuntamenti che coprirà tutto il mese di marzo, allestito in collaborazione con l’Accademia dei Dafnici e degli Zelanti e con il sostegno della Regione Siciliana. Erano presenti il sindaco Roberto Barbagallo, il vescovo della diocesi di Acireale Antonino Raspanti, l’assessore alla cultura Enzo Di Mauro, il presidente dell’Accademia dei Dafnici e degli Zelanti Michelangelo Patanè e il deputato regionale Nicola D’Agostino. Tra i tanti partecipanti in Sala Galatea presenti anche rappresentanti delle Forze dell’Ordine, componenti della Giunta e del Consiglio comunale, artisti, scrittori e associazioni coinvolti e l’attore David Coco, protagonista di due appuntamenti programma.
Acireale, Mese della cultura: l’intervento del sindaco Barbagallo
Il sindaco Roberto Barbagallo ha accolto e ringraziato gli intervenuti. “Questo programma fitto di eventi importanti – ha detto- è stato possibile grazie all’associazionismo che crea unione ed è tessuto vitale per Acireale. Ringrazio i nostri Uffici, il dirigente Antonino Molino e la responsabile dei Servizi culturali Nunzia Torrisi, presenti in sala, perché dietro ogni mese di Acireale E2024 c’è abnegazione e lavoro serrato da parte loro. In parallelo a questi programmi mensili di eventi, che creano dinamismo, ci stiamo occupando della nostra visione di città, delle infrastrutture che servono a far diventare Acireale città di cultura e turistica”.
“A marzo consegneremo i lavori di ristrutturazione dell’ex Gulli e Pennisi e affideremo i lavori per la ristrutturazione dell’ex Convento dei Carmelitani, un’opera straordinaria che ospiterà l’archivio storico. A breve ci consegneranno il Teatro dell’Opera dei Pupi, stiamo lavorando alla progettualità del teatro Bellini e speriamo di recuperare presto le somme per riaprire il teatro Maugeri”.
Il vescovo Raspanti: “Il Mese della cultura, occasione di riflessione”
Il vescovo Antonino Raspanti si è così espresso: “Abbiamo avuto gennaio dedicato all’Arte sacra e febbraio al Carnevale. Questo marzo dedicato alla Cultura lo definirei di riflessione. La cultura ci porta a fermarci e a confrontarci, stimola i valori che si traducono in azioni. Questo programma vuol dire che il Comune pensa e vuole che tutti noi ci fermiamo, riflettiamo e dibattiamo”.
Il deputato D’Agostino: “Una città unita che condivide una progettualità”
“Quello che piace – ha commentato D’Agostino – è vedere una parte della città unita che condivide una progettualità. Il programma di attività della Città, dell’Accademia, della Diocesi, delle associazioni è spalmato su 365 giorni, ma spesso non ce ne accorgiamo. Le proposte locali trovano voce per potersi concretizzare nei luoghi che Città, Accademia e Diocesi mettono a disposizione. L’idea del Mese della cultura concentrato in trenta giorni ha tanti meriti e, tra questi, costa molto poco al Comune. E questo dà ancora più spessore a questa proposta”.
Nal mese di marzo troverà posto una vasta rosa di iniziative, anche di rilievo regionale e nazionale. David Coco con due appuntamenti, monsignor Viganò parlerà di papa Francesco, Antonio Di Grado e Salvatore Scalia parleranno di Sciascia, Pino Aprile approfondirà il tema dell’ Autonomia differenziata. Ci sarà Paolo Valentino e poi intermezzi musicali, presentazioni di libri importanti, la danza di Alosha. Così la cultura viene tramutata in forma d’arte, nella forza del tessuto sociale che ha reso possibile condividere questo progetto con l’intera città. Creatività e sforzo intellettuale, che sfocia in un’offerta variegata e accessibile a tutti.