“Era la prima volta per noi e per voi” ha esordito il vescovo mons. Antonino Raspanti al termine dell’incontro presso l’aula magna del liceo “Archimede” di Acireale, che ha portato a termine il percorso di alternanza scuola-lavoro “Operatore in tecniche di valorizzazione del territorio” e di “Operatore in Web comunication”, entrambi ideati e realizzati dalla Fondazione Città del Fanciullo, presieduta dal vescovo, in collaborazione con l’associazione Jaci, guidata da Mario di Re.
L’iniziativa di alternanza è stata seguita dai ragazzi dei licei “Gulli e Pennisi” di Acireale e Aci Bonaccorsi,dell’“Archimede” di Acireale, insieme al “Guttuso” di Giarre, i quali si sono occupati di realizzare itinerari turistici allo scopo di valorizzare la zona ionico-etnea, sottolineandone gli aspetti storico-culturali, artistici, enogastronomici. Ma, in primo luogo, lo scopo dell’iniziativa è stato quello di mettere gli studenti a conoscenza della realtà in cui vivono e fargli muovere i primi passi nel mondo del lavoro.
I ragazzi hanno iniziato a lavorare al progetto di alternanza già a dicembre. Prima gli organizzatori hanno mostrato loro, durante le ore extracurriculari, come in teoria dovevano approcciarsi alla creazione dell’itinerario turistico e poi stava allo studente scegliere la zona da esaminare e valorizzare. Sono state messe al centro degli itinerari dei ragazzi le varie realtà della Sicilia orientale, tra cui Acicastello, Acicatena, Fiumefreddo di Sicilia, Mongiuffi, Melia, e tutto il percorso che va dal mare alla montagna, da Riposto a Piedimonte etneo. Dopo le varie presentazioni delle brochure da parte dei liceali, a intervenire sono stati alcuni degli organizzatori come la dottoressa Rosita Costanzo, operatore di turismo esperienziale, che ha tuttavia sottolineato come “alcuni ragazzi non abbiano capito l’esperienza fatta, ma ogni compito deve essere portato a termine perché poi quando si entrerà nel mondo del lavoro sarà così: è tutta questione di struttura mentale”.
A chiudere l’intervento del vescovo Raspanti, in quanto presidente della Città del Fanciullo: “Interessante sarebbe provare gli itinerari che avete realizzato magari il prossimo anno: vedere se siete in grado di fare da guida, seguire e realizzare ciò che avete scritto nella brochure che avete ideato. Il vero obiettivo sarebbe quello di cimentarsi nel mondo concreto e acquisire in tal senso più professionalità. Il voto a scuola è la prima prova, ma confrontarsi con la realtà è altra cosa. Però ricordate – e in tal senso si è mosso anche don Roberto Fucile (direttore Parco culturale ecclesiastico) – è importante conoscere il proprio territorio e soprattutto conoscere l’inglese in modo da potersi rapportare con i turisti provenienti da fuori. Questo è un problema nel nostro territorio, perché non si trovano giovani in grado di parlare bene l’inglese”.