Acireale / Convegno teologico: Padre Felice Scalia e don Basilio Petrà sulla “Misericordia” a San Sebastiano

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Nei giorni 6-7-8 giugno, nella cripta della Basilica di san Sebastiano, primo Convegno teologico: Misericordia:il nome del nostro Dio; relatore il colto P. Felice Scalia; numeroso il pubblico.

Presentazione circostanziata di  don Vittorio Rocca, rettore della Basilica, sul relatore, nativo di Acireale, e sul Convegno, che mette al centro, nell’anno giubilare della Misericordia, una tematica urgente nel nostro tempo travagliato e contraddistinto dall’indifferenza. 1corretta _o (440 x 264)
Felice Scalia, facendo spesso riferimento a papa Francesco, a fatti storici, a noti autori, e all’attualità, sviluppa il tema di Dio, specie sulla base biblica, citando il libro della Sapienza e i Vangeli. Il Vangelo di san Luca, autore controcorrente, lo definisce “della tenerezza”; significativa la frase di Gesù di Nazareth, dodicenne, ai genitori:”Sono venuto, perché la mia famiglia è il mondo”, ovvero è mandato a salvare il mondo, non a giudicarlo. E sul miracolo dell’uomo con la mano paralizzata, in san Marco, P. Scalia vede l’amore di Gesù per l’uomo bisognoso e i peccatori, apportando una rivoluzione nella concezione di vita del suo tempo. “Oggi dare assetto mondiale non è compito della Chiesa”, chiamata a salvaguardare la libertà e la dignità dell’uomo, messe a rischio dal dio denaro, che sconvolge la vita della maggioranza delle persone. Secondo i dati della FAO, gli affamati nel mondo sono 40-50 milioni; da mettere sul piatto della bilancia, la guerra infinita, di cui il terrorismo è terribile immagine. E’ seguito un dibattito.

Il 19 giugno, nella Basilica di san Sebastiano, don Vittorio Rocca, dopo la lettura di  una lettera  di divorziati risposati, rileva sia la sofferenza di tali credenti, che vivono il disagio della partecipazione ai sacramenti, sia l’atteggiamento di Papa Francesco, che apre nuovi orizzonti.

Relatore del convegno “Misericordia: anche per i divorziati-risposati” don Basilio Petrà, figlio di genitori greci, esimio teologo fiorentino, tra i massimi esperti della citata problematica, partecipe ai due recenti sinodi sulla famiglia 2014 e ‘15.1corret o (440 x 264)

Messa in luce la continuità di  magistero dei due papi, san Giovanni Paolo II e Francesco, circa i divorziati risposati e il loro rapporto con la Chiesa; sottolineata la complessa posizione dei vescovi italiani, don Basilio dichiara che papa Francesco è sulla linea dell’integrazione: non condannare, non escludere, ma salvare. Il peccato non blocca la misericordia, bensì l’attiva; tutti i peccatori vanno  integrati, come lo dimostra la figura evangelica del pubblicano, che, riconosciutosi peccatore, è giustificato, mentre il fariseo, no. Il discernimento è la misura che, sia la coppia sia ancora di più il confessore, hanno la responsabilità di mettere in atto, tenendo presente che è meglio sbagliare per eccesso che per difetto, fiduciosi nella sua efficacia. Segue un ampio dibattito.

   Anna Bella

 

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