Acireale / Devozione a santa Venera: la Regione finanzia il restauro del cereo dei calzolai

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“Con entusiasmo e soddisfazione – ci ha scritto Simona Postiglione, presidente della Deputazione della Reale Cappella Santa Venera di Acireale – apprendiamo oggi la notizia dell’approvazione del finanziamento, da parte della Regione Sicilia, per il progetto di
restauro dell’antico Cereo della corporazione acese dei Calzolai, di grande pregio pittorico, ormai da tempo in condizioni precarie. Progetto, presentato negli scorsi mesi  in collaborazione  con l’Amministrazione comunale per il recupero di un manufatto artistico che incarna tradizione delle arti e devozione locale.
La Deputazione della  Reale Cappella di Santa Venera unitamente al cappellano don Mario Fresta, parroco della Cattedrale – ringrazia in primis l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà, e la Regione Sicilia per la sensibilità dimostrata a tutela di un bene facente parte del patrimonio artistico culturale legato al culto di Santa Venera; l’ Amministrazione comunale, nella figura del sindaco ing. Stefano Alì per la fiducia accordata alla Deputazione e il
consigliere comunale Alessandro Coco per l’interessamento personale al progetto”.
La breve nota, riguardante il finanziamento di 15mila euro, è firmata, con la Postiglione, dal  vicepresidente Salvatore Iannuli, dal tesoriere Giuseppe Grasso e dal segretario Andrea Romeo.

Da parte sua, l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà, sottolinea: “Il restauro della Candelora di Acireale, che è stato predisposto dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Catania su impulso dell’assessorato, rientra tra gli interventi di tutela, restauro e conservazione delle opere d’arte mobili di particolare pregio. La Candelora, elemento devozionale in cui si riconosce da oltre due secoli la comunità acese, non va considerata semplicemente come un oggetto d’arte, ma trascende per diventare un elemento fortemente identitario per tutti i cittadini di Acireale. È anche attraverso interventi di questo tipo che il Governo regionale contribuisce a preservare i riti e le tradizioni di una Sicilia che è fatta di comunità che negli oggetti, nei riti, nelle tradizioni si incontrano e si riconoscono”.

Il manufatto artistico, che risale al XVIII secolo ed è considerato un piccolo capolavoro della devozione popolare, versa in condizioni di grave deterioramento, non solo per quanto riguarda la parte decorativa e pittorica, ma anche sotto il profilo della sicurezza strutturale, cosa che mette a rischio l’incolumità pubblica durante la processione della santa patrona.
Particolarmente diffusi nella provincia di Catania, i cerei o candelore sono opere d’arte in legno di varie dimensioni ed altezze (tra le candelore più famose quelle devozionali per la Patrona di Catania, sant’Agata) realizzate perlopiù a cura di associazioni di categoria (commercianti e artigiani) o di quartieri in segno di devozione verso i santi Patroni; nei giorni delle feste vengono portate a spalla nelle processioni o anche singolarmente; per il resto dell’anno le candelore vengono custodite e manutenute. In origine erano grossi ceri che poi, nei decenni quando non nei secoli, sono diventati sempre più grandi, decorati ed arricchiti fino a che la struttura in cera è scomparsa per essere sostituita da una in legno, quasi sempre dorata, in stile barocco o rococò, riccamente decorata e ornata da angeli, statue e fiori.

L. V.

(Nelle foto: il cereo del calzolai e la Deputazione della Reale Cappella di santa Venera con l’assessore regionale, Alberto Samonà, il sindaco di Acireale, Stefano Alì, l’assessore Fabio Mangiagli e il consigliere Alessandro Coco).

 

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