Una splendida giornata di sole, dal clima primaverile, sottolineava, lo scorso sabato 1 ottobre, un evento del tutto inedito per la città e la diocesi tutta: l’avvento ed il concomitante insediamento del nuovo vescovo, mons. Antonino Raspanti, al governo della diocesi. Già da diversi giorni era palpabile la viva attesa per l’evento, tanto che, mentre già nel primo pomeriggio gran concorso di popolo (notevole anche l’afflusso da Trapani, diocesi di origine di mons. Raspanti) assiepava la chiesa Cattedrale e piazza Duomo, il gruppo della ‘Pastorale giovanile’ della diocesi tributava al neo-vescovo una calorosissima accoglienza sul sagrato antistante la Basilica dei Santi Pietro e Paolo. Era, poi, il sindaco di Acireale, avv. Nino Garozzo, a porgere a mons. Raspanti il gioioso saluto della città e gli auspici di un sicuramente fecondo ministero pastorale, ma anche a tributare a mons. Pio Vittorio Vigo il doveroso omaggio per i nove anni del suo ‘servizio’ alla diocesi.
Ringraziando per l’accoglienza ricevuta dalla città e dalla diocesi, mons. Raspanti ricambiava il saluto del Sindaco, assicurandogli la collaborazione sempre costruttiva, franca e leale da parte della comunità diocesana, nel pieno rispetto dei ruoli, con l’obiettivo di affrontare insieme i problemi con il dovuto discernimento, con la Chiesa che, sicuramente, non si farà trovare impreparata ad inserirsi pienamente e proficuamente nel dibattito politico e sociale cittadino. Proprio la giustizia sociale, infatti, mons. Raspanti evidenziava quale valore primario da tenere nella dovuta considerazione, anche per il periodo di crisi che attanaglia la società attuale.
Nella Cattedrale aveva poi inizio il sacro rito, presieduto da Sua Eminenza il cardinale Paolo Romeo, acese di nascita ed arcivescovo di Palermo, essendo vescovi coordinanti mons. Vigo e mons. Francesco Miccichè, vescovo di Trapani, alla presenza dei vescovi emeriti mons. Ignazio Cannavò e mons. Giuseppe Malandrino, del Nunzio apostolico emerito mons. Alfio Rapisarda, di Sua Eminenza il cardinale De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo, del segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata, di tutti i vescovi di Sicilia, nonché di mons. Giuseppe Sciacca, decano emerito della Basilica Collegiata San Sebastiano di Acireale, presbitero della nostra Chiesa locale r,ecentemente nominato dal Papa Segretario generale della Città del Vaticano e di prossima ordinazione episcopale. Presenziavano anche il clero cittadino e diocesano, il Seminario, alcuni sacerdoti amici di mons. Raspanti ed una rappresentanza delle autorità comunali, con il sindaco ed il presidente del Consiglio comunale di Acireale, avv. Pietro Filetti, e provinciali, con il presidente, on. Giuseppe Castiglione.
Dopo l’indirizzo di saluto di mons. Vigo e la liturgìa della Parola, l’omelia del cardinale Romeo sottolineava il solenne momento in cui la gioia del Pastore e del Gregge di questa porzione della ‘Vigna del Signore’ si fondevano insieme, attraverso l’effusione dello Spirito Santo e nella vivente ed ininterrotta ‘traditio’ della Successione Apostolica. Momenti culminanti della celebrazione erano gli impegni dell’eletto e la sua consacrazione, con la consegna dei simboli vescovili: l’anello, segno di fedeltà alla Chiesa, sposa di Cristo, la mitra, segno di Dio Pastore della Chiesa Universale, ed il pastorale che, dono della nostra diocesi, l’Amministratore apostolico consegnava al nuovo Vescovo, il quale, nella pienezza del proprio ministero, prendeva possesso della ‘Cattedra’ diocesana.
Infine, il discorso di ringraziamento nel quale mons. Raspanti, elevando la propria lode alla Trinità che per la Successione Apostolica lo costituisce Pastore, portando a pienezza l’opera da tempo su di lui iniziata dallo Spirito Santo, esternava la propria imperitura gratitudine nei confronti di quanti, familiari e non, a vario modo, lo hanno sempre sostenuto nel servizio alla Chiesa e di coloro i quali, insieme con mons. Vigo, hanno preparato e curato la cerimonia.
Nando Costarelli