Martedì 28 dicembre, alle ore 17, nella Sala convegni “Alice Andherub” dell’AIAS – Via Lazzaretto, 65Acireale – si svolgerà la cerimonia di premiazione del Concorso di Progettazione per l’Intervento di ristrutturazione e restauro della chiesa parrocchiale S. Maria del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale (CT), danneggiata dal terremoto del 26/12/2018. Aprirà e concluderà i lavori mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale.
Il terremoto del 26 dicembre del 2018 – si legge in una nota della Curia di Acireale – ha gravemente danneggiato la chiesa di Pennisi. Dopo attenta analisi dei danni subiti e un confronto con la comunità, le istituzioni e le associazioni locali, il RUP ing. Rosario Arcidiacono ha deciso di affidare l’intervento di progettazione attraverso un “Concorso di Progettazione” indetto a settembre, in quanto il “tema da affrontare era particolarmente difficile ma nello stesso tempo stimolante e interessante sotto il profilo degli interventi strutturali ed architettonici da mettere in campo”.
“Numerose sono le aree colpite dal terremoto ed il mio primo pensiero – dichiara il vescovo Raspanti – va a quanti hanno subito danni strutturali, perdendo casa e lavoro. Questo concorso, che palesa l’inizio della ricostruzione della chiesa di Pennisi, è segno di rinascita della comunità. È importante che i cittadini rientrino nelle loro abitazioni e facciano ripartire le attività produttive. Infatti è necessario che essi ritornino ad abitare in sicurezza il proprio paese. Abbiamo il dovere, allo stesso tempo, di tutelare il patrimonio storico, artistico, culturale e sociale”.
La qualità del progetto di ristrutturazione della chiesa di Pennisi
“La specificità del Concorso di Progettazione – afferma don Angelo Milone, direttore dell’Ufficio Beni Culturali ecclesiastici della diocesi – rispetto agli interventi di affidamento dei servizi di progettazione risiede nella centralità data alla proposta progettuale. E pone al centro della valutazione la qualità progettuale”, contrariamente a quanto avviene per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura che vede quali parametri di valutazione principalmente il curriculum dei partecipanti e il ribasso d’asta sulle competenze tecniche posta a base di gara.
A soli 4 mesi dalla pubblicazione del Concorso di Progettazione a due gradi dell’Intervento di Ristrutturazione e restauro della chiesa della Parrocchia S. Maria del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale (CT), danneggiata a causa del terremoto del 26/12/2018, vince il progetto proposto dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti costituiti da SICEF S.R.L. come capogruppo e dall’ arch. Gioele Farruggia, dott. Geol. Antonio Mendolia e arch. Salvatore Troisi come mandanti.
La commissione giudicatrice
La Commissione Giudicatrice è composta dal presidente arch. Cristian Rocchi e dai membri arch. Caterina Parrello, arch. Angelo Vecchio, ing. Giuseppe Marano, don Angelo Milone e come segretario verbalizzante l’ ing. Maria Aurora Cristaudo.
La commissione, dopo una prima selezione delle proposte progettuali pervenute al primo grado di concorso, ha esaminato i progetti arrivati in seconda fase, e ha assegnato il Primo Premio al progetto che ha dato il miglior contributo dal punto di vista innovativo e contemporaneo negli aspetti tecnici e costruttivi, oltre che in quelli distributivo-funzionali.
Il parroco soddisfatto del progetto di ristrutturazione della chiesa di Pennisi
“Il progetto vincitore –sostiene don Samson Socorro Fernandes, parroco – non ha tralasciato le preesistenze, nel rispetto del legame consolidatosi nel tempo fra la chiesa e gli abitanti del paese”.
Due menzioni sono inoltre state attribuite dalla Commissione Giudicatrice al Raggruppamento Temporaneo di Professionisti con Capogruppo Pica Ciamarra Associati – PCA Int srl. E al Raggruppamento Temporaneo di Professionisti con Capogruppo Binario Lab s.r.l.
La Commissione Giudicatrice ha infatti evidenziato come la scelta di adottare il concorso di progettazione per individuare la migliore proposta progettuale a cui assegnare i finanziamenti già stanziati, pari a circa 2 milioni e 300 mila euro, per l’intervento di ricostruzione sia risultata un’occasione di riferimento utile e concreta quale procedura da seguire per elevare la qualità architettonica degli interventi sul nostro patrimonio storico culturale, risaltando così il principio che la valorizzazione dei nostri beni e dei nostri territori è basata su scelte strategiche di buone prassi e azioni mirate alla conoscenza del nostro stesso patrimonio.