Nella Basilica Cattedrale di Acireale si sono conclusi i lavori di recupero e restauro della Cappella di Santa Venera che custodisce il busto reliquiario della santa, patrona della diocesi e città di Acireale. Il 10 aprile, Domenica delle Palme, alle ore 9.45 la Cappella sarà inaugurata alla presenza di: Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, Stefano Alì, sindaco della città di Acireale, don Mario Fresta, parroco della Basilica Cattedrale, Donatella Aprile, Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania, e i membri della Deputazione della Reale Cappella, presieduta da Simona Postiglione.
I lavori sono stati condotti dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania. Grazie ai contributi della Comunità parrocchiale, del comune di Acireale e della Regione Siciliana.
Il primo intervento di recupero ha interessato la calotta esterna della Cappella ed è avvenuto con un contributo pari a 13.500 euro della Basilica Cattedrale. La prima fase di restauro legato agli affreschi, invece, si è realizzato grazie ad un finanziamento iniziale di 10.000 euro da parte del Comune di Acireale e successivamente di ulteriori 4.000 euro per completare l’arco esterno della Cappella, per un totale quindi di 14.000 euro. La seconda ed ultima fase di restauro inerente il recupero di stucchi e dorature si è effettuata con il finanziamento della Regione Sicilia di 26.000 euro. L’intervento totale ammonta ad euro 53 mila e 500 euro.
Dopo più di due anni, si riapre la cappella di Santa Venera
Il parroco don Mario Fresta, che ci ha fornito questi dati, non nasconde la propria soddisfazione. “L’attesa riapertura alla fine dei restauri, durati circa 2 anni e mezzo, – è un segnale di nuovo inizio dopo l’emergenza pandemica. E’ un incoraggiamento anche al turismo e alle attività che gravitano in città. Oltre che segno di rinnovata fede e devozione verso Santa Venera, patrona della diocesi e città di Acireale”.
La cappella della Cattedrale è un autentico gioiello. Nelle due pareti laterali spiccano opere pittoriche. Su una il pittore messinese Antonio Filocamo nel 1712 realizzò la “predicazione di Santa Venera” ai pagani, ovvero l’esaltazione del Vangelo e della vita di Cristo, ai fini della conversione dei pagani al Cristianesimo.
Sulla parete opposta, il pittore rappresentò il martirio di santa Venera. Il 26 luglio del 143, ad Ascoli Piceno, Venera è condannata alla decapitazione, ma lei è felice, dato che un angelo le addita la visione del Paradiso celeste, dove il Padre l’accoglierà, circondato da festosi cori angelici.
Nella cappella, dotata di preziosi decori in oro zecchino, sarebbe da evidenziare il pregevole reliquiario a busto di santa Venera. Autore dell’opera del 1654, l’argentiere Mario D’Angelo della città di Messina. Assai prezioso il fercolo d’argento della seconda metà del XVII secolo, completato nel 1861. La bellissima Santa Venera è rappresentata con il crocifisso, il Vangelo e la palma della gloria tra le mani. Molti monili ex voto in oro, argento, pietre preziose l’adornano.
Nel 1849 la città di Catania dona alla Santa la spada, posta in primo piano. Le processioni, in onore della Santa sul fercolo d’argento del XVII secolo, con sei formelle sulla sua vita, sono momenti d’intensa fede.
Che il culto di Santa Venera, decretato dal Consiglio della città di Acireale il 22 gennaio 1651, possa sempre essere fonte di amore e devozione.
Anna Bella