Acireale e l’Unesco – 2 / Il presidente mondiale della Ficlu Dhirendra Bhatnagar: “I beni culturali sono tesoro dell’umanità, è necessario preservarli”

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Dhirendra Bhatnagar è il presidente della Federazione mondiale dei club, centri e associazioni Unesco e vive in India. L’abbiamo incontrato ad Acireale, in occasione della 39^ assemblea della Ficlu (Federazione italiana club e centri Unesco).
– Cosa rappresenta la Sicilia per l’UNESCO, parlando dei suoi monumenti e del suo patrimonio culturale?
“L’UNESCO come ben sai sta lavorando per preservare i beni culturali per l’umanità. E’ un mandato dell’UNESCO, quindi stiamo lavorando a ciò sia dal punto di vista tangibile che su quello intangibile. Ciò poiché l’UNESCO sente che i beni culturali siano il tesoro dell’umanità e devono essere preservati, perché tutti i monumenti e le strutture antiche sono impossibili da riprodurre. Quindi dobbiamo preservarli, insieme a tutto ciò che riguarda l’arte, la musica e la cultura”.
Qual è la situazione internazionale in India e come vi rapportate con il resto del mondo, da un punto di vista politico ed economico?
“India è una società in progresso e stiamo cambiando velocemente così come sta crescendo la nostra economia. L’India è una nazione molto grande e abbiamo un numero elevato di popolazione, di cui il 50% è composta da giovani, quindi uno dei nostri obbiettivi principali è quello di produrre lavoro per i giovani. Le opportunità di lavoro per i giovani sono molto elevate, perché i giovani disoccupati posso essere pericolosi, quindi li impieghiamo per del lavoro produttivo , cercando di creare più opportunità per loro  e anche per quelli che vengono dall’estero così che possano lavorare in India.”
Qual è il suo impegno sociale in India?
“Sono un avvocato e mi occupo di gestire le finanze, ma lavoro all’interno dell’UNESCO da tre decadi, quindi gran parte del mio tempo è impiegata per attività come quella a cui sto partecipando qui in Sicilia. Tuttavia ho lavorato in parecchi campi sociali e ciò mi ha dato poco tempo da dedicare al mio lavoro professionale come avvocato, ma lo pratico ancora.”

 Giorgia Li Pira

 

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