Acireale / Epifania nella Basilica di San Sebastiano con il concerto della corale “Monteverdi” di Acicastello

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Ad Acireale, nella Basilica di San Sebastiano, l’Epifania del Signore è stata vissuta dalla comunità ecclesiale in modo eccezionale: è il giorno della manifestazione della divinità di Gesù, Re di tutti i popoli, adorato dai Magi, pieni di fede, a Betlemme. Sono venuti dall’Oriente, con preziosi doni quei sapienti, seguaci di religioni pagane, studiosi di scienze astronomiche, attratti dal mistero della stella cometa. L’oro servirà alla Sacra Famiglia per la fuga in Egitto, sconfiggendo definitivamente il tristo Erode.
Dopo la Santa Messa vespertina celebrata da don Vittorio Rocca con una toccante omelia, si è svolto il concerto della corale polifonica “Claudio Monteverdi” di Aci Castello, composta da diciotto donne e nove uomini, diretta abilmente dalla maestra Carmen Finocchiaro. Alla tastiera elettronica, il giovane maestro Daniele Abate; al fagotto, Giovanni Rosso.
Don Vittorio rievoca la sua felice prima esperienza di parroco ad Aci Castello e ringrazia la Polifonica. Carmelo Cardone è il presentatore del ricco programma. Il numeroso pubblico segue con trasporto il concerto, applaudendo dopo ogni pezzo.
S’inizia con il meraviglioso pezzo “Bianco Natale”, sulla felicità del Natale, di Irving Berlin, con accurata elaborazione di Giovanni Finocchiaro, che s’impegna altrettanto per “Cantique de Noel” di Adolphe – C. Adam, mentre Carmen Finocchiaro ha curato l’elaborazione di due canti tradizionali, ovvero l’uno gallese, “Deck the halls”, l’altro, “What Child is This?”, scozzese, entrambi molto suggestivi.
E’ di Giovanni Vianini l’elaborazione della famosa melodia francese, emozionante, “Oggi a Betlemme un bimbo è nato”; singolare, “Ninna nanna” di J. Brahmas, con armonizzazione di  padre Antonino Maugeri. Inoltre, da segnalare l’armonizzazione di Giovanni Finocchiaro dell’antica melodia della nostra sicula terra, “O Sanctissima”, e ancora del noto, “Astro del ciel” di Franz Gruber.
Particolarmente coinvolgenti, i due spirituals afro-americani, “Swing Low  Sweet Chariot” e  “Go Tell It on the Mountains”. Infine, il concerto  comprende quattro canti conosciuti e apprezzati: “Magnificat” di Marco Frisina; “In notte placida” di F. Couperin; “Cantique de Jean Racine” di Gabriel Fauret; “Adeste Fideles” di Domenico Bartolucci.
Dopo gli auguri da parte della Polifonica a don Vittorio e al pubblico per il 2019, la sorpresa: in un effluvio di voci si intona “Din, don, dan”, assieme ad applausi, in un flash di amicizia e di buon umore.

                                                                                         Anna Bella