Acireale/ Giovedì 26 convegno dell’ Ufficio pastorale della salute. Il direttore Vera Presti: “Importante sensibilizzare alla sofferenza”

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Vera Presti, direttore dell'Ufficio pastorale della salute

Giovedì 26 gennaio a San Cosmo- Acireale,  nella parrocchia dei santi Cosma e Damiano (via Provinciale 143), alle 16,30, avrà luogo un

Vera Presti, direttore dell’Ufficio pastorale della salute

convegno organizzato dall’Ufficio diocesano pastorale della salute sul tema“Un incontro che guarisce”.
Interverrà il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti con  la tematica “Il cielo nato”, il dott. Pietro Banna relazionerà poi su “I gesti di cura per una medicina dell’uomo per l’uomo tra medici e pazienti” e a seguire il direttore del corso di Laurea in Scienze infermieristiche, Angelo Gambera.
Abbiamo incontrato Vera Presti, direttore Ufficio pastorale della salute, e le abbiamo posto alcune domande.

Perché questo convegno?
«L’Ufficio diocesano pastorale della salute sta organizzando dei corsi di formazione permanente, successivamente ci saranno altri incontri mirati a sensibilizzare le persone alla sofferenza. Molte persone sono malate e sole, è importante comprendere come porgersi a loro perché non è facile, bisogna entrare in empatia. Gli incontri stessi non possono essere improvvisati, occorre preparazione. Precedentemente, nel corso di altri incontri, abbiamo dato dei questionari per capire se gli incontri sono graditi. Ci ispiriamo anche al tema che propone la Pastorale della salute a livello nazionale della Cei, ovvero “Stupore per quanto Dio compie: grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”, questa è la linea che ci accompagna per tutto l’anno».

Quale dunque l’obiettivo principale del convegno?
«Sensibilizzare e formarci a questa sensibilizzazione per l’incontro con l’altro, soprattutto l’altro sofferente, che ha difficoltà, con l’emarginato».

A chi è rivolto?
«A tutte le persone sensibili verso la sofferenza, in modo particolare a medici, infermieri, personale di assistenza, ministri straordinari della comunione, a tutta la diocesi e non solo. Abbiamo trovato un riscontro positivo perché c’è partecipazione e sensibilità».

A conclusione del convegno verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Graziella De Maria

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