Acireale / Guardia, periferia a disagio da non dimenticare: testimonianza di chi spera nelle istituzioni

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Nella frazione di Guardia, in periferia di Acireale, si nasconde una realtà che fatica ad accedere ai servizi essenziali. Domenico Scudero, residente sul posto, racconta di una problematica che rende la vita più difficile: la scarsa disponibilità d’acqua. Ascoltando la denuncia sociale del residente appare immediatamente chiaro che è un problema di un’intera comunità.

“Si tratta di un problema che, chiaramente, non riguarda solo me. Non siamo molti i residenti, però, vorrei sottolineare che siamo cittadini che pagano regolarmente le tasse. Il disagio non riguarda solo me ma anche i miei cugini e mia sorella che abitano tutto l’anno questa zona. Dunque, perché nel 2025 sussistono problemi di questo genere? Inoltre, parlando proprio prima persona, è un immenso disagio. Ho 71 anni e soprattutto in un’ottica futura, sono davvero preoccupato! Non essendoci un impianto idrico, non c’è acqua potabile. Per un chilometro, circa, che si estende da via Palombaro che divide Acireale da Santa Venerina, nel tratto a scendere dopo il cimitero, non solo non c’è luce nella strada ma siamo anche senz’acqua potabile“.

Guardia: una periferia dimenticata? La testimonianza di Domenico Scudero

Scudero evidenzia, dunque, come l’assenza di un impianto idrico costringa i residenti a vivere in una soluzione di estremo disagio. Si tratta, dunque, di una sfida per le autorità locali, chiamate ad affrontare le difficoltà vissute dai residenti delle zone periferiche come Guardia, affinché servizi di base come l’acqua potabile diventino una realtà accessibile per tutti. Però, nonostante tutto, i residenti non si sono arresi ed hanno trovato degli escamotage, più o meno funzionali.

“Durante il periodo invernale confidiamo nella divina provvidenza. Il meteo degli ultimi giorni, in realtà, ci sta aiutando molto. Tutta l’acqua piovana la convogliamo nella cisterna e mediante il motore elettrico la portiamo nelle nostre abitazioni, conservandola lì. Invece, in estate questo problema viene risolto in parte: per fuori abbiamo l’acqua esigua, da maggio ad ottobre. Dunque, in questo periodo dell’anno sussistono dei turni settimanali, sia di giorno che di notte. Chiaramente, il turno mattiniero non è un problema mentre quello notturno sì. Ad esempio, il mio turno notturno è capitato a mezzanotte.

A causa dell’orario, purtroppo, ho perso ben due turni d’acqua potabile, della durata di un’ora e mezza a causa dell’orario. La prima volta non mi sono sentito di aspettare mentre la seconda volta, pur essendomi preparato mentalmente, a causa della stanchezza, mi sono addormentato. Inoltre, a causa di questi disagi, le persone non sono invogliate a trasferirsi in questa zona: il disagio è troppo grande. Sono situazioni che necessitano di una vasca o comunque l’autobotte, che chiaramente sono spese non indifferenti. Fare i conti con la mancanza di infrastrutture basilari è inconcepibile: al momento anche le istituzioni che assicurato un miglioramento delle condizioni, sono assenti”. 

Acireale / Guardia: una storia di disagio in periferia 

Questo caso sottolinea con forza l’importanza di una gestione idrica che includa anche le esigenze delle aree meno popolate, spesso lasciate ai margini delle strategie di distribuzione. L’assenza di un sistema idrico e la carenza di illuminazione stradale non sono solo problemi tecnici, ma rappresentano un limite concreto alla qualità della vita dei residenti. La testimonianza di Domenico Scudero, che a 71 anni vive il disagio di una quotidianità fatta di privazioni, ci ricorda come dietro ogni rubinetto chiuso si celino storie di persone preoccupate per il proprio presente e futuro, che chiedono attenzione e risposte concrete.

È un appello che va oltre la singola questione idrica: è una richiesta affinché le istituzioni si impegnino realmente a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, indipendentemente dal numero di abitanti o dalla posizione geografica. I cittadini di Guardia, come quelli di tante altre piccole frazioni, attendono ora che le promesse fatte dall’amministrazione si traducano in azioni concrete, affinché nessuna comunità venga lasciata indietro.

Giorgia Fichera 

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