Acireale / I 70 anni dell’Eas: uno sguardo al passato puntando a formare gli operatori del welfare

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“Rileggere la storia, guardando al futuro della formazione e del welfare” è il titolo dato alla giornata celebrativa del 70^ dell’E.A.S. Ente Attività Sociali, nata il 27 febbraio 1950 per iniziativa del vescovo di Acireale, mons. Salvatore Russo, negli anni del dopoguerra, coinvolgendo le migliori energie umane e professionali che la società di quel tempo offriva. Acireale rispose con generosità e osò dare vita ad una scuola di formazione per assistenti sociali sul modello americano e inglese, tra le prime in Italia e in Sicilia.
Alla presenza del vescovo  mons. Antonino Raspanti, del sindaco ing. Stefano Alì, dell’assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e del Lavoro, Antonio Scavone, guidate e moderate dal prof. Giovanni Vecchio, già dirigente scolastico del Liceo Classico di Acireale, si sono susseguite varie relazioni.
La presidente dell’EAS, dott.ssa Maria Pia Fontana, ha illustrato con ampia documentazione il cammino del Servizio Sociale dalle origini ai nostri giorni, delineando, magistralmente e brillantemente l’identikit di una professione in divenire.
L’avv. Felice Saporita ha presentato, dal punto di vista storico, con un’ampia carrellata di nomi e di eventi storici, la realtà sociopolitica di Acireale a partire dalle prime ansie pastorali che inducevano il Vescovo del tempo a interrogarsi: “Dopo tanto odio, come sarà la società di domani?” e cercare tra le figure umane e professionali di sua fiducia chi potesse assumere la responsabilità formativa. La proposta di istituire una Scuola Superiore di Servizio Sociale e di affidarne la Direzione alla giovane dott.ssa Maria Barbagallo, all’epoca presidente della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, trovò terreno fertile e disponibilità illimitata. Si diede vita ad una risorsa che ha dato ottimi risultati negli anni.
A seguire, la professoressa Barbara Condorelli, vice preside del Liceo “Gulli e Pennisi”, impegnata nell’ambito di un progetto di alternanza scuola – lavoro, ha fatto scorrere una molteplicità di immagini fotografiche, tratte dall’archivio del padre, noto fotografo della città, oltre che dall’archivio della Scuola Superiore di Servizio Sociale, oggi Fondazione Maria Barbagallo, custodita dalla Diocesi, mostrando i volti di molti personaggi e di eventi che hanno contribuito alla cultura di questa terra e della sua popolazione.
La giornata celebrativa, dopo lo sguardo al passato, si è proiettata verso il futuro, affidando alla dott.ssa Giusy Scalia, responsabile dell’ufficio di Piano del Distretto socio-sanitario 19 e docente di Politiche sociali e Servizio sociale all’Università di Catania, il compito di osservare l’evoluzione delle politiche sociali con occhio critico per stimolare un impegno pubblico che superi la frammentazione ancora esistente fra i servizi e le risposte non sempre adeguate ai bisogni della società attuale, con oneri sempre più onerosi e non risolutivi.
Infine, con il compito di guardare alla formazione  di qualità degli operatori del Welfare in una società complessa e in continua evoluzione, il dott. Salvo Cacciola, sociologo, dirigente Asp di Catania, già docente della Scuola Superore di Servizio Sociale di Acireale, ha concluso gli interventi, con l’auspicio di riaffermare la collaborazione con il  mondo della ricerca e dell’innovazione sociale, ripensando ai valori e alle strategie, senza lesinare risorse economiche.
La mattinata ha coinvolto i partecipanti, operatori del sociale, facendo rivivere emozioni e suscitare speranze. Pur con il volto riparato dalle mascherine e nel rispetto delle norme di sicurezza, gli sguardi hanno espresso la gioia di ritrovarsi e il bisogno di attingere alle radici.     Anche noi auguriamo lunga vita e sempre più valide e coinvolgenti attività all’EAS, mediante i suoi soci e gruppo dirigente. Ad meliora!

Teresa Scaravilli

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