Acireale / I chioschi di piazza Lionardo Vigo

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I chioschi

Ad Acireale, dove oggi c’è Piazza Lionardo Vigo, nel 1664 sorgeva un carcere, poi demolito  a seguito di una delibera della città  del 1866. Nel terreno, acquistato dal barone Agostino Pennisi di Floristella, si realizzò un giardino, in seguito donato al comune. La messa in opera del giardino avvenne  fra il 1874 e il 1875 , mentre nel 1883 lo abbellirono  un monumento al  poeta e storico acese Lionardo Vigo, e un busto in bronzo  dell’artista  Michele La Spina che ad Acireale aveva avuto i suoi natali.Chioschi in piazza Lionardo Vigo Acireale

Sul monumento,  nelle parole di Luigi Capuana,  echeggia il ricordo di Lionardo Vigo.
Su un  lato della villa  si vedono due chioschi, strutture in legno risalenti al 1890. Numerosi elementi connotano l’originalità dei chioschi, in particolare   una rivisitazione  di un bugnato  rinascimentale con  elementi nordici, orientali ed un neo-moresco-andaluso.   Gli elementi neo-moreschi, d’altra parte,  sono più evidenti in uno dei tre chioschi di Ernesto Basile esistenti a Palermo. Più precisamente nel chiosco Vicari, che prende il nome dall’omonima piazza, opera del 1897, il cui eclettismo è stato definito anche vittoriano.

Acireale / I chioschi lignei di piazza Lionardo Vigo

I due chioschi di  Acireale sono però interamente lignei. Come pure  un altro  che si trova a Rovereto, datato al 1910, un padiglione ottagonale che presenta su ogni lato finestre ad arco ribassato, tanto amato dal Basile, suggerendo una attribuzione a quest’ultimo del piccolo edificio e quindi, per la somiglianza dei materiali, anche dei due chioschi acesi. Questi  ultimi sono probabilmente le più antiche opere architettoniche di un eclettismo che in Sicilia  muove i primi passi verso il liberty e che si sono preservate nel tempo in Italia. chiosco in piazza Vigo

Possiamo inoltre notare simili accostamenti in Sicilia, nel Villino Florio all’Olivuzza di Palermo, opera di Ernesto Basile, realizzato  fra il 1895 e il 1901. E considerato   una delle prime opere  architettoniche del Liberty in Italia, capolavoro dell’Art   Nouveau. Queste somiglianze giocherebbero anch’esse a favore di una attribuzione al Basile  dei due  piccoli chioschi   che lo precedono  nel tempo.  Essi presentano  infatti un eclettismo  caratterizzato dall’uso di vari  stili rielaborati, rendendoli tesoro dell’arte da dovere preservare con  cura.
Dati gli elementi esaminati, l’attribuzione al Basile  quindi non sembra priva di fondamento. Avvalorata anche dal fatto che  il padre  Giovan Battista Basile aveva già portato il suo contributo artistico per la Cattedrale di Acireale.

monumento a Lionardo Vigo
Monumento a Lionardo Vigo

Acireale / I chioschi hanno bisogno di manutenzione

Purtroppo lo stato di conservazione dei due piccoli gioielli desta qualche preoccupazione per quanto uno di essi sia stato  oggetto di  un restauro nel 2015.  All’epoca furono  messi  a disposizione, come risulta  dal capitolato d’appalto,  complessivamente  trentottomila  euro co- finanziati dal Fondo Ambiente Italiano per 22mila € e  per 16mila € dal comune di Acireale. Una ditta di Catania si aggiudicò l’appalto con un’offerta al ribasso di circa ventottomila  euro e, dopo il restauro, consegnò il chiosco nel 2015.

Le condizioni del chiosco tuttavia non sembrano delle migliori. A parere di alcuni tecnici, la causa potrebbe essere l’uso di una  vernice inadeguata,  indicata per metalli,  mentre per il legno occorre una vernice non filmante. Cioè che  non crea un film sulla superficie e permette al legno di respirare, proteggendolo e colorandolo al tempo stesso. L’errata verniciatura, infatti, porterebbe il legno a scheggiarsi.
Una revisione dello stato di salute dei due deliziosi edifici ci sembra obbligatoria per preservarne per il futuro l’eclettica bellezza.

 Giuseppe Di Vita