Una generazione spezzata, una vita, tante vite, non vissute, giovani mandati a combattere nemici che non conoscevano, ragazzi come loro, uccisi dalla scelleratezza di chi credeva e purtroppo crede ancora che la violenza e l’odio possano dare frutti e ottenere vittorie. Ma di quale vittoria o di quale ideale si può parlare quando vengono mandati al massacro giovani ventenni che volevano solo avere un futuro, una vita. Questo è quello che è successo durante la prima guerra mondiale, e purtroppo è quello che succede ancora oggi dove ci sono guerra, odio, combattimenti, dove si sacrifica la vita umana.
La serata commemorativa del centenario della Grande Guerra svoltasi nella chiesa di San Domenico di Acireale, è stata un momento di grande riflessione, che ha posto l’accento su un momento che non può e non deve essere dimenticato. L’incontro organizzato dal CAI di Acireale e dalla Commissione Alpinismo Giovanile acese ha visto la presenza anche delle autorità politiche locali con gli interventi del presidente del Consiglio comunale Rosario Raneri e del vicesindaco Nando Ardita.
Il professore Mario Leotta ha avuto modo, nel suo intervento, di ricordare i tanti ragazzi acesi morti o feriti in battaglia, solo ad Acireale le vittime furono circa 550, una vera carneficina. Tra i giovani mandati a combattere al fronte anche il barone Agostino Pennisi di Floristella, che ritornò per fortuna incolume dal conflitto, insieme ai suoi fratelli. Toccanti le lettere che il giovane scrisse dal fronte alla moglie Agata Francica Nava, in fondo quello era l’unico modo per poter mantenere un rapporto con i propri cari in quei duri anni. Il primo caduto acese fu Agostino Bella nato ad Acireale il 14 settembre 1888, morì ad appena 27 anni per polmonite nell’ospedale di Portogruaro il 5 settembre 1915. Il conflitto era iniziato da appena 13 giorni e la sua vita ebbe fine in questo modo così assurdo.
Significativo il contributo che hanno dato gli studenti delle scuole medie che con i loro elaborati hanno espresso cosa significa per un giovane del XXI secolo un episodio accaduto cento anni fa, e che ha avuto per protagonisti giovani di appena qualche anno più grandi di loro. Si è classificato primo Giuseppe Russo, dell’istituto “Alcide De Gasperi” di Aci Sant’Antonio, 2° classificato Edoardo Salvini, dell’istituto “Vigo – Fuccio La Spina” di Acireale e 3° classificato Tsimashyshyna Aryna studente dell’istituto comprensivo “F. Guglielmino” di Acicatena.
A conclusione della serata, un grande momento di musica con la corale polifonica “Notre Dame de
Lourdes” di Acireale, diretta dalla maestra Clotilde Fiorini. La corale costituitasi in associazione musicale nel 1992, è nata nel 1980 con lo scopo di animare le funzioni liturgiche della parrocchia San Giuseppe. Composta da 24 elementi, ha partecipato a svariate rassegne e concerti, riscuotendo sempre un grande apprezzamento da parte del pubblico.
Il programma che si è articolato nei tre momenti dedicati al sacrificio, alla vita e alla preghiera è stata una parentesi di commozione e riflessione. Clotilde Fiorini ha diretto magistralmente il coro, e la melodia dei canti siciliani, alpini e ungheresi, diffondendosi nella stupenda cornice della chiesa di San Domenico, ha fatto vibrare i cuori di tutti i partecipanti.
Gabriella Puleo