Acireale/ Il direttore del C.R.A. Paolo Rapisarda: “Investire nella ricerca e valorizzare il territorio”

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Valorizzare il territorio promuovendo la propria identità: anche in questo campo si muove la ricerca ed intende agire il C.R.A. di Acireale (Centro di Ricerca per l’Agrumicultura e le colture mediterranee); un obiettivo che l’istituto porta con sé sin dall’inizio della sua storia, agli albori dell’Unità d’Italia, quando allora il compito principale era quello di valorizzare le zone depresse del nuovo regno e fornire assistenza agli agricoltori; un lungo percorso che il neo direttore, dottor Paolo Rapisarda, ci ha raccontato fino ad arrivare ai giorni nostri spiegandoci gli obiettivi, i progetti e le nuove sfide che si intendono affrontare.

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-Di cosa si occupa il C.R.A.?

-Il nostro compito è quello di fare ricerca interessandoci di tutti i segmenti della filiera agrumicola: dalla coltivazione alla commercializzazione riservando un’attenzione particolare al consumatore; le nostre ricerche sono infatti finalizzate a valutare le proprietà nutritive e salutari degli agrumi: vogliamo aiutare il fruitore finale informando in maniera scientifica in modo da valorizzare il prodotto.

Inoltre ogni ricercatore ha ben definito il suo campo d’azione, come ad esempio il miglioramento genetico.

Il consumatore è cambiato nel corso del tempo così come anche l’ambiente; il mercato ha bisogno sempre di innovazione, per questo abbiamo un gruppo di ricerca che si occupa appositamente della costituzione di nuovi agrumi. Non facciamo ricerca sul transgenico, questo è un procedimento totalmente naturale e per lo sviluppo si conta un tempo di circa dieci anni.

-Come fare a promuovere la ricerca?

-Il ruolo di ogni centro di ricerca e quindi anche del nostro è quello di creare innovazione che possa servire alla collettività. La nostra ricerca è applicata e deve servire agli operatori del settore. Bisogna capire se l’agrumicultura sia un campo strategico dal punto di vista economico. Quando un settore entra in crisi le strade sono due, o dismettere o investire; se si riuscirà a investire allora si potrà avere un futuro. Al momento ci sosteniamo solo con investimenti pubblici, ma vogliamo cercare di riallacciare i rapporti con i privati: il mio obiettivo è quello di intensificare il dialogo con le aziende in modo di intercettare le loro esigenze e dare risposte.

IMG_1407-Quali sono i progetti futuri?

-Il nostro centro ha una grande rilevanza internazionale per via dei rapporti con i grandi centri di ricerca e a livello nazionale siamo un punto di riferimento per l’agrumicultura, purtroppo a livello territoriale gli abitanti non ci conoscono perché non è mai stato avviato un dialogo, problema a cui voglio cercare di porre rimedio. Ho già avuto modo di incontrare il sindaco e ci siamo ripromessi di rincontrarci per dare un contributo alla valorizzazione del territorio. Il progetto vede come protagonista il limone della costa jonica. Bisogna riacquisire l’identità di  questo territorio.

Andrea Viscuso

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