La sala conferenze dell’Istituto di Istruzione Superiore “Filippo Brunelleschi” di Acireale ha ospitato un’interessante conversazione-intervista con Fabrizio Pulvirenti, il medico catanese che nel 2014, mentre operava in Sierra Leone per conto dell’associazione umanitaria Emergency, ha contratto il virus dell’ebola, la terribile malattia che colpisce le vie respiratorie. Successivamente rimpatriato in Italia e curato presso un centro specializzato di Roma, Pulvirenti è riuscito completamente a guarire da questa malattia, che qualche anno fa si è diffusa pericolosamente in diversi paesi dell’Africa centrale. L’evento, organizzato dal Cinefotoclub Galatea, con il suo presidente prof. Turi Consoli, in collaborazione con il Kiwanis Club Absolute “Terra dei Ciclopi” e la “Noè Communications”, si inserisce nell’ambito della rassegna culturale Cenacolo del Galatea.
“La mia battaglia contro Ebola” è stato il titolo dato all’incontro, lo stesso del libro scritto da Pulvirenti, nel quale il medico siciliano ha raccontato questa sua esperienza personale. La serata si è aperta con i saluti dirigente scolastico, prof.ssa Maria Elena Grassi, e la presentazione della prof.ssa Pennisi. A seguire la coinvolgente introduzione del dott. Salvo Noè, psicoterapeuta, che ha relazionato sul tema “Il comportamento individuale, gruppale e comunitario in situazione di crisi”, soffermandosi a spiegare attraverso una serie di slide quali possono essere le reazioni del singolo di fronte ad eventi traumatici che accadono nella vita di ognuno di noi (psicologia dell’emergenza).
Nel corso dell’intervista, condotta con estremo tatto e compartecipazione emotiva dalla dott.ssa Marinella Arcidiacono, il pubblico presente ha potuto ascoltare la testimonianza di un uomo coraggioso, in prima linea nella lotta contro il terribile virus, che ha contratto mentre lavorava per curare gli ammalati, riuscendo fortunatamente a guarirne. Ripercorrendo questa delicatissima vicenda attraverso alcuni brani del libro è venuto fuori il ricordo della sua personale esperienza: dalla cura agli ammalati di ebola in Sierra Leone al contagio, dal rimpatrio in Italia all’estenuante lotta tra la vita e la morte fino alla guarigione, giunta dopo un periodo di cure sperimentali. Non sono mancati momenti di profonda e sincera commozione, soprattutto quando il dott. Pulvirenti ha ricordato il distacco forzato dai suoi cari, i timori e il primo contatto via sms dopo la guarigione.
Guido Leonardi