Ad Acireale, nella sala “C. Cosentini” della Biblioteca “Zelantea”, il ch.mo prof. Sebastiano Tusa , docente di Paletnologia dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, primo Sovrintendente del Mare della Regione Sicilia e prof. di Archeologia Subacquea dell’Università di Bologna, sede staccata di Trapani, ha tenuto una splendida lezione con proiezione di interessanti diapositive sul tema culturale, molto approfondito, “Il patrimonio marino storico-culturale in Sicilia”.
Il presidente dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, dott. Giuseppe Contarino, dopo aver illustrato la bellezza del parco archeologico di Selinunte, il più grande d’Europa, presenta al numeroso pubblico l’illustre relatore, quale personalità intellettuale di primo piano, che ha diretto ricerche archeologiche in Italia e altrove, conducendo scavi in Sicilia, Lazio e Campania,e anche in Iraq, Pakistan, Iran e Turchia. Inoltre è direttore delle Missioni archeologiche in Giappone e in Libia e assessore ai Beni Culturali per la Regione Sicilia.
Il prof. Sebastiano Tusa parla con grande competenza del patrimonio culturale sommerso nelle acque del Mediterraneo e anche in quelle internazionali.
Attorno alla Sicilia si possono trovare reperti di antica data, anche dell’epoca paleontologica. In particolare, è oggetto di molta attenzione il mare di Gela con il suo passato riemerso: esistono depositi di anfore e di altri reperti, quali lingotti d’oro delle montagne, anche d’età arcaica.
A Lipari sono stati praticati dagli americani scavi con sistemi ultramoderni: sono state trovate anfore del quarto secolo a.C., esposte nel locale Museo.
Nella Sicilia occidentale, anfore puniche, risalenti al periodo delle guerre tra Romani e Cartaginesi: battaglia alle isole Egadi nel 241 a. C.; molte anfore sono state lasciate sul posto; nel mare attorno a Levanzo, altro carico di anfore. Nei relitti romani, carichi di olio e vino.
La Storia cambia la Sicilia, successivamente lo stesso fenomeno avverrà in Sardegna e in Corsica. L’oratore richiama lo storico Polibio, che dichiara come, dopo tante lotte, le casse dello Stato siano vuote.
Scoperte archeologiche nell’area di Ragusa: relitti dell’epoca giustinianea, lastre di marmo, forse da trasportare in Tripolitania. Ancora relitti a sud , nelle acque di Panarea, a Castellamare, a Sciacca, ad Alcamo marina. Nell’isola di Pantelleria, nei relitti, vasellame povero, ceramica da cucina, monete con l’effigie di Costantino, un ripostiglio di 3.500 monete. Nel mare di Marettimo, è scoperto un altare di bordo, dove si sacrificava. La lezione si conclude con scroscianti applausi.
Anna Bella