Il gruppo Meic ( Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) di Acireale, presieduto da Annamaria Cutuli, ha accolto, nella sede storica di Piazza Duomo 40, la folta delegazione nazionale dell’AIFO, Amici di Raoul Follereau. Questa era in visita nella Sicilia orientale per l’annuale campo estivo curato, in particolare, dal gruppo di Acireale, uno dei 37 attivi in Italia.
Erano presenti delegati provenienti da Liguria, Marche, Calabria, Sardegna, Campania, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto. Ha aperto l’incontro la recita della preghiera sinodale dell’”Adsumus” e della preghiera comunitaria di Follereau, “ Insegnaci a non amare solo noi stessi”. L’incontro si è rivelato una preziosa occasione di conoscenza e di confronto tra due realtà laicali che condividono l’anima associativa movimentista nutrita dal rispetto dei diritti umani e sostenuta dall’impegno attivo dei loro soci.
Nella realtà della diocesi di Acireale, esempi significativi di impegno costante e fecondo sia nell’Aifo che nel Meic, sono quelli di Maria Barbagallo, morta nel 2017 a 104 anni, il cui profilo è stato ricordato nella rivista nazionale dell’Aifo. E anche quello di Anna Bella, attiva partecipante all’incontro nella sede Meic.
Incontro Aifo, l’importanza della comunicazione
Nel suo intervento, il presidente nazionale dell’AIFO, Antonio Lissoni, ha sottolineato l’importanza della comunicazione nella presentazione di una rete di cooperazione assai articolata come Aifo, attiva da oltre sessant’anni.
Dal 1999, Aifo, in relazione ufficiale con l’OMS, promuove progetti nei Paesi a basso o medio reddito e con gravi problemi di coesione sociale. Ciò in piena applicazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’ONU. Attuando così, nel presente, le indicazioni del fondatore Raul Follereau che si è battuto per l’eliminazione della lebbra, incurabile ai suoi tempi. Ma anche di tutte le “ lebbre” alimentate dalle ingiustizie sociali e dall’indifferenza.
La scelta del nuovo logo, un abbraccio, accompagnato dalle parole dello slogan “ Inclusione e cura. Stare bene è un diritto”, esprime chiaramente la vocazione dell’Aifo che come ONG di cooperazione sociosanitaria internazionale concepisce la salute in un’ottica multidimensionale. E l’inclusione come riconoscimento della dignità di ogni persona, specie se in stato di disabilità.
La cura, “trait d’union” tra Aifo e Meic
La parola “ cura” è proprio quella capace di costruire ponti con il Meic, impegnato a livello nazionale, specie nelle tradizionali Settimane Teologiche di Camaldoli, in un percorso di studio, triennale, della dimensione del “ Prendersi Cura”. Cura declinata nella triplice direzione, verso se stessi, verso gli altri, verso il Creato.
Questo tema, come ricordato dalla presidente Cutuli, è stato oggetto di un incontro pubblico nella primavera scorsa. Incontro organizzato dal gruppo di Acireale con interventi di studiosi universitari e referenti istituzionali, oltre che di attivisti, membri di Legambiente.
L’impegno culturale del Meic si è espresso in forma pubblica su questioni al centro del dibattito politico-istiuzionale italiano, quali l’autonomia differenziata e il premierato.
Dal confronto è emersa, particolarmente, l’importanza del dialogo ecumenico ed interreligioso messo a dura prova dai conflitti in corso, ai confini dell’Europa e in Medioriente.
Su questo fronte, come ha ricordato il presidente Lissoni, potrebbe essere incrementato e diffuso, anche nel nostro territorio etneo, il modello del festival di cooperazione internazionale inclusiva.
Già nell’ottobre scorso, ad Ostuni, membri del consiglio Nazionale del Meic, hanno preso parte attiva nell’organizzazione della tavola rotonda intitolata “Sperare con tutti nel mediterraneo”. Il convegno era sul tema della pace come terreno privilegiato del dialogo ecumenico ed interreligioso.
Oltre all’incontro con il gruppo Meic acese, il fitto calendario del campo estivo ha previsto la conoscenza dei referenti locali della Comunità di Sant’Egidio, della Comunità Giovanni XXIII, della cooperativa “ Libera Terra”. E si è arricchito dell’incontro con Mons. Antonino Raspanti che ha accolto la delegazione nazionale dell’Aifo in vescovado.
Marinella V. Sciuto
Meic di Acireale