E’ stato inaugurato il 27 dicembre il foyer del teatro Bellini di Acireale di via Romeo, chiuso dal 1952. Un “colpo di scena” per tanti acesi, che hanno partecipato numerosi alla cerimonia d’apertura e molti gli anziani commossi nel rivedere un pezzo del loro passato ritornare in vita. A visitare il teatro anche il noto cantautore italiano Franco Battiato. Presenti pure a quello che gli acesi hanno ritenuto “un evento” il sindaco Roberto Barbagallo, e il vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti, che ha dato la sua benedizione ai locali dell’immobile riportati alla luce.
Il sindaco, nel suo discorso, ha ringraziato quanti hanno collaborato alla restaurazione di una parte del teatro ottocentesco realizzando “ in venticinque giorni, la pavimentazione, l’illuminazione e la mostra all’interno. Con il restauro del foyer del teatro è nata una squadra costituita da professionisti, aziende, imprese e dipendenti pubblici -dice il primo cittadino- e, attraverso la ripresa del Bellini, vogliamo dare un segnale di rinascita alla nostra città, un segnale di ottimismo”. Successivamente è intervenuto il vescovo che ha sottolineato quanto sia importante una rinascita di Acireale a tutti i livelli, “sul piano lavorativo ed educativo; la cultura non è soltanto di pochi, ma diventa costume quando si riescono a coinvolgere tanti, molti, tutti, diventando educazione, rispetto, senso di dignità. E quello di stasera – ha detto ancora il vescovo – è un piccolo tassello, un punto di riferimento per tutti in quanto il teatro va a braccetto con la vita culturale da sempre. Penso che la nostra presenza e il gran parlare che si è fatto di questa apertura dica che tutti, a tutti i livelli, ci vogliamo impegnare”.
Un impegno che si è visto esposto nei progetti in scala e nei pannelli della mostra tenutasi all’interno del foyer teatrale, che esplicano la volontà di riattivare alcuni edifici culturali caduti in rovina in tutta Acireale e in particolare del teatro Bellini, un luogo di cultura che ha avuto una vita un po’ travagliata. L’immobile, sorto verso il 1870, oggi di “inestimabile valore artistico” dice il sindaco, venne costruito secondo i canoni del teatro all’italiana (con sala a “ferro di cavallo” e tre ordini di palchi). Per molti anni ritenuto uno dei più importanti teatri lirici dell’Italia meridionale, venne poi dichiarato negli anni Trenta pericolante per la struttura legnosa interna e per questo chiuso. Riaperto il foyer nel 1950 in occasione del “veglione” di Carnevale, venne dato alle fiamme nel febbraio del 1952 e chiuso definitivamente fino all’inaugurazione.
Ileana bella