Ha preso il via giorno con una solenne cerimonia presso il Centro Studi “Gerlando M. Genuardi”, il nuovo anno giudiziario del Tribunale Interdiocesano Etneo che comprende le Diocesi di Catania, Acireale, Caltagirone. Presenti monsignor Antonino Raspanti vescovo di Acireale, mons. Luigi Renna, arcivescovo metropolita di Catania, don Salvatore De Pasquale, vicario generale di Caltagirone. La cerimonia ha avuto inizio con la recita dell’ora media.
Nato nel 2022 secondo le indicazioni del motu proprio “Mitis Iudex” di Papa Francesco, Il Tribunale ecclesiastico ha il compito di trattare questioni legali canoniche e in particolare quelle matrimoniali per snellire e rendere in tempi più brevi la trattazione in primo grado delle cause di nullità del matrimonio.
I vari interventi hanno sottolineato le fragilità, il senso di fallimento, le tensioni di quanti sottopongono il proprio percorso matrimoniale al giudizio del Tribunale e la necessità di una pastorale giudiziaria che metta in primo piano l’azione del parroco e del vescovo per rimettere al centro il valore del sacramento del matrimonio.
L’importante ruolo del tribunale ecclesiastico nella società cristiana
Il vescovo Raspanti, moderatore, nel suo intervento ha sottolineato come giustizia e religione, due mondi apparentemente lontani, sono realtà sovrapponibili. Ed ha annunciato incontri in tempi successivi per la promozione di azioni pastorali volte alla cura e alla sensibilizzazione dei fedeli.
“Creare un tribunale interdiocesano – ha detto – è prima di tutto una scelta di fraternità tra le Diocesi. Non bisogna trascurare l’importanza di questo tribunale, che esercita un ruolo fondamentale nella società cristiana. E’ essenziale accorciare i tempi del giudizio perché i fedeli possano avere l’opportunità di riavvicinarsi alla Chiesa e ai sacramenti. E’ una scelta spesso dolorosa quella della separazione tra coniugi. Bisogna essere consapevoli del ruolo che ricopre il tribunale anche nel restituire serenità a coloro che ricorrono a questa scelta. Riscopriamo il valore della benedizione nuziale. Attraverso questa preghiera, il sacerdote invoca la benedizione di Dio sopra gli sposi, affinchè custodiscano integra la loro fedeltà, rimangano nella volontà e nella pace di Dio e vivano sempre nel reciproco amore”.
Il tribunale ecclesiastico aiuta a fare chiarezza sul matrimonio
Il vescovo di Catania Luigi Renna ha cosi proseguito: “Il tribunale interdiocesano è una svolta nella vita delle Chiese che sono in Sicilia. E’ stata fatta questa scelta per stare vicino soprattutto alle coppie che desiderano fare chiarezza sul loro matrimonio e portare a termine un riconoscimento di nullità se ci sono le condizioni. I vescovi e i parroci sono invitati ad essere prossimi alla gente, non solo nella fase in cui c’è da decidere o da giudicare, ma in particolare in una fase, oserei dire, preventiva. Il matrimonio è un sacramento nel quale si celebra l’amore in Cristo”.
Monsignor Antonino Legname, Vicario giudiziale, nel presentare l’attività svolta durante l’anno giudiziario da poco concluso, ha sottolineato che la riforma voluta da Papa Francesco non vuol essere una facilitazione alla nullità matrimoniale (Processo Brevior) ma un percorso che favorisca la celerità, la prossimità e, nei casi che lo prevedono, la gratuità.
Mons. Andrea Ripa, segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, nella sua lectio magistralis trattando il tema “Cause di nullità e carità pastorale. Il ruolo del Parroco e del Vescovo secondo il m.p. Mitis Iudex”, ha sottolineato le novità introdotte dal citato motu proprio ed ha evidenziato il valore della mediazione dei parroci sia nel processo breve che in quello ordinario, nella fase istruttoria e nello svolgimento dell’azione legale posta in essere e i compiti affidati al vescovo. Non si tratta quindi di inventare strumenti nuovi ma di attualizzare strumenti di cui già si dispone.
Al tribunale ecclesiastico è affidato l’aspetto giuridico del sacramento matrimonio
“ Riconoscere prima di tutto che il matrimonio è irrimediabilmente naufragato è il primo passo per innescare il procedimento che porta alla nullità. Quello del parroco, in particolare, è un ministero di ascolto ed accoglienza, di prossimità verso coloro che hanno domande e dubbi. Per questo il sacerdote in primis gioca un ruolo fondamentale, in quanto è chiamato al discernimento per orientare i coniugi. Pertanto deve essere presente una consapevolezza da parte dello stesso per riconoscere i caratteri che permettono l’annullamento”.
Altro aspetto evidenziato il carattere sinodale del processo quale “luogo” in cui attraverso il dialogo, il confronto si giunge ad una conclusione frutto dell’intervento, del contributo delle varie figure che agiscono. Al tribunale ecclesiastico è affidata la dimensione giuridica del sacramento del matrimonio. Esso deve dare il suo apporto pastorale nel momento in cui si crea un contenzioso da dirimere agendo alla luce degli insegnamenti del Vangelo.
Angela Pirronello