Acireale / L’incontro promosso dallo Scientifico: “Nessuna religione giustifica la violenza nel nome di Dio”

0
85

L’hanno voluto fortemente gli studenti dello Scientifico di Acireale l’incontro di riflessione sul tema “Le religioni tra pace e violenza”, svoltosi nell’aula magna del loro istituto il 26 gennaio scorso.

Gli studenti, infatti, hanno manifestato il desiderio di potersi confrontare con esponenti delle diverse religioni sui fatti violenti accaduti nelle scorse settimane, e la volontà di affermare che le varie confessioni  religiose sono unite nel sostenere il valore della pace e nel condannare l’uso della violenza nel nome di Dio.lic-scient-ass-istituto-religioni

Alla conferenza sono intervenuti il Vescovo della Diocesi di Acireale, mons. Antonino Raspanti, delegato Cesi per l`ecumenismo ed il dialogo interreligioso, Paolo Gionfriddo, direttore dell`Ufficio Regionale per l`Ecumenismo, l`Imam di Catania Kheit Abdelhafid, il Pastore emerito della Chiesa Evangelica Battista di Catania Salvatore Rapisarda, il Pope Ortodosso Padre Mikhail Ichim, parroco della chiesa ortodossa rumena in Catania, ed il Pastore Luterano Andreas Latz.

Religioni diverse a confronto durante l’incontro e negli interventi dei relatori è emerso che attraverso il dialogo e il rispetto del prossimo la pace è possibile.

L’Imam Abdelhafid ha voluto sottolineare che i fatti di Parigi non sono causati da motivi religiosi: “La mia libertà finisce dove inizia la libertà dell’altro, la libertà non permette di offendere, o di prendere in giro le persone, non permette di umiliare le persone. A volte è il fatto di non confrontarci e di non conoscerci che porta i problemi e le incomprensioni. Stiamo rovinando il futuro dei nostri figli”.

Salvatore Rapisarda, pastore in pensione della Chiesa evangelica di Catania, ha puntato l’attenzione sulla libertà di coscienza alla luce della Parola di Dio. Favorevole alla laicità dello Stato che rispetti tutte le religioni presenti o anche le condizioni di ateismo, ha poi voluto ricordare quei principi che derivano proprio dalla rivoluzione francese: libertà, uguaglianza e fraternità che vanno insieme e non possono essere divisi. “Un messaggio di pace è un messaggio che si muove a diversi livelli, quello del rapporto personale, di amore per il prossimo e un livello più alto che è quello delle politiche tra gli Stati; non è lecito fare la guerra. Martin Luther King, Nelson Mandela e prima di loro Gandhi si sono battuti per risolvere i problemi in maniera non violenta”.

Padre Ichim parroco della chiesa ortodossa rumena a Catania ha puntato il suo messaggio sul perdono, dicendo che è qualcosa di cui non si parla mai, “non siamo cristiani se non siamo capaci di perdonare. La guerra e i conflitti sono generati dal nostro desiderio di imporre la nostra giustizia. La risposta di Dio al male è il suo amore e la morte di Gesù sulla croce per salvarci. Cristo è risorto e anche noi risorgeremo. Cristo quando risorge ci dice “Pace a voi” e ci dà il potere di portare la pace nel mondo”.

Paolo Gionfriddo diacono di Piana degli Albanesi, ha voluto ricordare che la pace risiede nel nostro cuore, come l’amore.

Mons. Raspanti ha affermato che oggettivamente ci sono grandi problemi osservando ciò che sta accadendo, riferendosi non solo ai fatti di Parigi, ma anche alla situazione africana, in Niger, Nigeria e Ciad, e solo unendosi e cooperando si può risolverli. La violenza è anch’ essa insita nel cuore dell’uomo. Il cambiamento è un processo che ha bisogno di tempo, ma è necessario cambiare e ricercare la pace.

La sola soluzione è il dialogo ha suggerito Andreas Latz, pastore luterano, appena tornato dalla settimana di preghiera per l’unità dei cristiani; adesso bisogna aprirsi verso le altre religioni.

Il dibattito che ne è seguito è stato molto intenso, gli interventi di alcuni giovani e degli insegnanti hanno dimostrato quanto questo tema stia a cuore a tutti, i ragazzi si sono dimostrati sensibili a questo argomento della convivenza tra le diverse religioni e soprattutto determinati nel voler superare i pregiudizi.

Laura Pugliatti

Print Friendly, PDF & Email