Acireale / Incontro di due generazioni nell’Istituto “Casa mia”

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Gli alunni dell'Istituto San Luigi

Nei giorni antecedenti la Pasqua le classi III, IV e V primaria, e le tre classi della secondaria della Scuola San Luigi si sono recate in visita all’Istituto “Casa Mia”, per trascorrere qualche ora in compagnia degli ospiti residenti. Accompagnati dal direttore,

I residenti dell'Istituto "Casa mia" insieme agli alunni della scuola "San Luigi"
I residenti dell’Istituto “Casa mia” insieme agli alunni della scuola “San Luigi”

Fr. Celestino Rapuano, da Fr. Angelo Lonobile e dalla prof.ssa Antonella Il Grande, coordinatori didattici rispettivamente della scuola primaria e della secondaria, da alcuni genitori e dagli insegnanti, i nostri alunni hanno allietato la giornata degli anziani riuniti, presentando dei canti tradizionali – Volare di Modugno, in primis -, seguiti con partecipazione e condivisione da tutti. Gli ospiti hanno dimostrato di gradire la presenza e gli omaggi offerti dai ragazzi, manifestando il piacere di scambiare qualche parola, di presentarsi, di informarsi sulla storia del nostro Istituto; i meno giovani hanno potuto assaporare la lieta soddisfazione che si prova nel donare gioia e nel veder nascere un sorriso sui volti degli altri. Un incontro proficuo, dunque.

Gli alunni dell'Istituto San Luigi
Gli alunni dell’Istituto San Luigi

Un incontro tra due generazioni accomunate, a ben vedere, dalla “delicatezza” della loro età ma oggi, purtroppo, sempre più distanti nella quotidianità della loro vita. C’era un tempo, infatti, in cui la senilità era “di casa” e giovani e meno giovani, vivendo a stretto contatto, crescevano insieme, gli uni arricchendosi di esperienze e saggezza, gli altri ravvivando la propria vita. All’interno delle famiglie i nonni sedevano a capotavola, aiutavano i più piccoli a fare i compiti, raccontavano loro delle storie e li affiancavano durante il loro percorso di crescita. Con l’evolversi dei tempi, questa familiarità si è andata perdendo, relegando lo spazio del confronto, nella migliore delle ipotesi, ai giorni delle feste ed ai pranzi domenicali. Recuperare questi momenti, portare a contatto tra loro generazioni differenti, rappresenta un modo fattivo sia per insegnare il valore della solidarietà e del servizio agli altri, di cui il carisma lasalliano si fa portavoce e testimone, sia per far comprendere come gli anziani non facciano parte del mondo della diversità – oggi purtroppo sin troppo popolato – ma rappresentino una parte importante della nostra umanità, del nostro essere “uomini”.

Anna Grasso Leanza

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