Acireale / Incontro sulla presenza dell’arciconfraternita del SS. Crocifisso in S. Pietro: tre secoli di storia e fede

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Una data importante, da sottolineare e far conoscere agli acesi e non solo. Nella chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo si è svolto l’incontro dal titolo “Testimoni della salvezza di Gesù al mondo intero” – la presenza e l’impegno dell’Arciconfraternita del SS. Crocifisso in S. Pietro ad Acireale. Il pubblico è attento, interessato e pronto a sentire una storia lunga ben 350 anni e forse anche più.

350 anni dall’approvazione ufficiale dei primi statuti da parte di monsignor Michelangelo Bonadies, vescovo di Catania  nel 1666. Tre secoli di storia e fede accompagnano i confrati, nell’obiettivo comune di carità, culto e cultura, tre “C” fondamentali del cammino, ricordate da monsignor Guglielmo Giombanco, vicario generale della diocesi di Acireale e membro della confraternita.

Da sx: l'avv. Leonardi, Arcidiacono, mons. Urso, don Mammino e Calì
Da sx: l’avv. Leonardi, Arcidiacono, mons. Urso, don Mammino e Calì

L’incontro ha avuto inizio con i saluti del rettore della Basilica don Salvatore Scalia e dal rettore della confraternita Gaetano Arcidiacono. Dopo i saluti di rito, il professore Francesco Calì, segretario dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale  ha relazionato sulla storia della Basilica dei Santi Apostoli e sulle sue confraternite. Il suo intervento, preciso ed esaustivo, ha fatto conoscere ai presenti pagine di storia che non devono essere dimenticate, anzi divulgate, perché prezioso patrimonio della nostra città.

A seguire, don Giovanni Mammino docente di Storia della Chiesa presso lo studio teologico “San Paolo” di Catania e direttore dell’archivio storico diocesano, il cui intervento ha avuto come oggetto la storia delle confraternite in Sicilia nel XVII secolo.

Ha concluso l’avvocato Guido Leonardi, vicerettore dell’arciconfraternita del SS. Crocifisso. L’avvocato Leonardi, che è anche giornalista pubblicista, ha parlato della storia della confraternita, raccontando tanti preziosi momenti storici e aneddoti. Certo, ancora tanto si potrebbe dire e raccontare, altre ricerche dovrebbero essere fatte per approfondire e far conoscere ciò che ancora è chiuso nei meandri di ingiallite pagine di antichi libri che aspettano di essere studiati, per far conoscere alle generazioni future una storia lunga secoli.

Alla fine dell’incontro il rettore Arcidiacono e mons. Giombanco hanno  salutato tutti i presenti, tra i quali don Paolo Urso, vescovo emerito di Ragusa, con l’augurio che questa lunga storia possa continuare sempre con lo stesso spirito di fede e comunione.

Gabriella Puleo

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