Acireale / La festa di Santa Venera si farà come da programma, annullati solo i fuochi pirotecnici

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Si è svolta nel tardo pomeriggio di lunedì 17 luglio, nei locali della Basilica Cattedrale di Acireale, alla presenza del sindaco ing. Roberto Barbagallo, dell’assessore al Turismo, Antonio Coniglio, dell’arciprete parroco can. Roberto Strano, di esponenti del Circolo Santa Venera e della Deputazione della Reale Cappella, nonché di una piccola folla di cittadini devoti della Santa Patrona, una riunione per stabilire le modalità di effettuazione della prossima festa di Santa Venera, Patrona della Città e della Diocesi, nei giorni scorsi messa in forse dagli eventi che hanno interessato la nostra Cattedrale.

Qui, nel pomeriggio dello scorso sabato 8 luglio, durante la celebrazione di un rito nuziale, si verificava un distacco di intonaco dalla parte sottostante la cantoria ed i detriti, cadendo in prossimità dell’ingresso principale della Basilica, ferivano piuttosto seriamente un bambino di pochi mesi, il quale riportava inizialmente un trauma cranico ed era, a tal proposito, ricoverato dapprima all’ospedale ‘Cannizzaro’ di Catania e poi a Messina, e, in questo caso con conseguenze meno serie, un disabile trentenne, che veniva medicato presso il ‘Cannizzaro’ e poco dopo dimesso.

A causa dell’incidente occorso nella nostra Cattedrale, il comitato di organizzazione della festa aveva deciso in un primo tempo di ridimensionarne il programma, sospendendo l’intera parte ‘esterna’ (processione, luminarie e fuochi pirotecnici) in segno di vicinanza alle famiglie dei due feriti. La positiva evoluzione della vicenda, in particolare con il risveglio del bambino dal trauma cranico, oltre che le molteplici proteste giunte da vari ambienti cittadini relative alle iniziali decisioni sulla festa, faceva in modo che l’organizzazione potesse ritornare sui propri passi e decretare, così come precisato dal can. Roberto Strano, l’effettuazione della festa nel proprio complessivo programma presentato giovedì 6 luglio; grazie a Dio ed alla potente protezione della Santa Patrona, tutto si evolve, infatti, per il meglio e, dunque, la festa religiosa si farà. Precisava, a tal proposito, don Strano (nel confermare l’inizio dei lavori di consolidamento dell’intera zona interessata dal crollo dell’intonaco, opere che non potranno, comunque, concludersi in tempo utile per le giornate di festa) che la competenza diretta sulla manifestazione religiosa appartiene esclusivamente all’autorità ecclesiastica, nonostante essa sia a carico di enti pubblici.

L’unica difficoltà rimane l’impossibilità di utilizzo dell’argenteo fercolo, in quanto il prezioso manufatto si trova racchiuso nella propria ‘cameretta’ in atto ostruita dal ponteggio  che, collocato nella zona del crollo, rende impraticabile l’ingresso principale della Basilica; questa rimane, in ogni caso, pienamente fruibile e, come tale, accessibile dai due ingressi laterali. Per tali motivi, le processioni del busto reliquiario nelle due giornate (25 e 26 luglio) rispettivamente riservate al ‘giro esterno’ ed al ‘giro nobile’ (quest’ultimo nelle vie del centro città) dovranno essere effettuate con il traino a spalla sulla varetta piccola; quanto al ‘giro esterno’ del giorno 25, padre Venerando Licciardello, arciprete parroco della parrocchia San Michele, ha posto a disposizione dell’organizzazione della festa il fercolo di San Michele o, in alternativa, quello della Madonna del Rosario della chiesa di San Domenico.

Infine, il sindaco e l’assessore Coniglio sottolineavano come l’effettuazione della festa debba necessariamente restare patrimonio dell’intera città ed intendersi quale espressione di fede e devozione e, come tale, possa anche prescindere da qualsivoglia apparato esterno. Solo la vicinanza espressa nei confronti delle condizioni dei feriti ed in particolare del bambino, inizialmente definite serie, avevano consigliato una certa prudenza, ma alla fine la festa si farà ed il programma iniziale, come confermato dal can. Strano, verrà seguito ‘ad litteram’, pur con i necessari accorgimenti (senza luminarie e fuochi d’artificio) che la contingente situazione richiede.

Nando Costarelli