Il 35° della “Misericordia” acese è stato celebrato, nel salone della parrocchia del Sacro Cuore di Acireale, con un’assemblea dei soci che ha messo a fuoco la questione dell’identità, dei valori della persona e della comunità, ponendo al centro dell’attenzione la solidarietà e la coerenza. Il Governatore dott. Salvatore Romeo, nel suo discorso ha puntato sui giovani, facendo un’analisi della cosiddetta “era dello sballo”, come viene definita dagli esperti, da cui si genera il disagio giovanile e nello stesso tempo sociale. E’ un fenomeno che pone gravi problemi circa la socializzazione, emarginata, mentre si privilegiano i social network, quali face-book, twitter e altro, dando luogo per il giovane al rischio della solitudine con conseguenze talora disastrose che sfociano anche nel suicidio, omessa del tutto la richiesta di appoggi e di aiuto. Il relatore mette in luce l’urgenza di creare momenti di aggregazione e d’incontro, valorizzando attività creative per attrarre i giovani ad aderire al volontariato, canale di amicizia, ricchezza di valori, che promuovono la formazione di una personalità forte, capace di affrontare i problemi del nostro tempo, a volte anche molto problematico. L’associazione della “Misericordia”, con i suoi momenti costruttivi verso quanti sono sofferenti sia sul piano fisico che morale, può pertanto “diventare un centro di aggregazione reale più di quello virtuale”. Molto positivo è stato il lavoro svolto durante l’anno sociale con il trasporto sanitario: 481 servizi con le autoambulanze, di cui cinque impegnate in emergenza. Complessivamente sono stati percorsi 12.000 km, con l’apporto responsabile dell’ispettore dei servizi Marco Catalano e del vice ispettore Orazio Rocca. Da rilevare, le Giornate della sofferenza, organizzate da varie parrocchie e le feste religiose con la presenza dei soccorritori; il Banco alimentare per 220 indigenti; la Protezione civile, che è stata operosa nel Carnevale di Acireale e in altre occasioni; il XXX corso base per soccorritori, organizzato dal dott. Alfredo Busà e dal dott. Carlo Luca.
Anna Bella