E’ un orgoglio e un immenso piacere per noi acesi vivere e respirare l’aria e l’atmosfera della Timpa. Essa rappresenta una grande area di paesaggio unico e abbastanza integro. La più grossa fetta si trova posizionata in un esteso declino che arriva fino al mare. Il suo essere dal 1999 “Riserva Naturale” non le ha impedito, visto che è zona orientata, di essere utilizzata sia dal punto di vista agricolo che silvo-pastorale, per attività che non contrastano con la conservazione ambientale e paesaggistica.
La riserva si estende lungo la costa da Capomulini (Gazzena) fino a Riposto. A partire dal 1500 il nostro litorale era vittima delle incursioni via mare. Attacchi che mettevano in pericolo gli abitanti, soprattutto donne e bambini che correvano il rischio di essere presi e ridotti in schiavitù. Ma anche le merci e i raccolti dei contadini.
Per questo motivo, gli abitanti del luogo costruirono dei torrioni di avvistamento in difesa delle coste e dei centri abitati. Di queste torri o Garritte ancora oggi possiamo ammirarne l’aspetto. Le ritroviamo a Santa Tecla, a Santa Maria La Scala dove venne costruito, pure, il bastione del tocco (1626) e ultima la “scala di Aci” (1670) ancora oggi maestosamente presente.
La Timpa non è adeguatamente valorizzata
Nelle Garritte le guardie segnalavano con fumo di giorno e fuoco di notte le “galee” dei pirati. Purtroppo, queste particolarità del nostro territorio oggi non sono adeguatamente attenzionate e tutelate. Le “Chiazzette”, per esempio, sono spesso sporche e invase da erbacce. Questo sito è un luogo di una bellezza unica e ineguagliabile ad altro monumento perché il visitatore usufruisce di una vista sul mare a 360°.
E’ inoltre un percorso utilizzato dagli sportivi e, d’estate, rappresenta la via più breve e più interessante per raggiungere la spiaggia senza il problema del parcheggio. Un sito che se fosse sufficientemente e, soprattutto, sapientemente sfruttato sarebbe occasione di lavoro. E si permetterebbe a tanti turisti, che spesso non si addentrano per una giustificata diffidenza ritenendo il posto solitario, di poterlo conoscere ed apprezzare in tutte le sue sfumature. Attualmente ci sono sporadiche iniziative e rappresentazioni ma, una migliore e capillare organizzazione, darebbe a tutti la possibilità di usufruirne.
Mariella Di Mauro