Al via la seconda edizione de “La Via del Barocco” Cultura, Arte, Giochi e Folklore, una manifestazione che vede pittori, scultori, spettacoli di vari generi. L’evento avrà inizio con la svelata del blasone commemorativo, il pomeriggio del 14 settembre alle ore 16, in via Dafnica di Acireale e si chiuderà la mattina del 17 settembre 2023 alle ore 12.
Teatro della manifestazione sarà la barocca via Dafnica dall’incrocio con via San Martino fino a piazza Pasini.
La manifestazione sarà presentata in conferenza stampa domani, mercoledì 13, alle ore 11, nella sala stampa del Comune di Acireale. Saranno presenti il sindaco Roberto Barbagallo, altri amministratori comunali, rappresentanti degli artigiani e gli artisti protagonisti dei vari eventi all’interno di “La via del barocco”.
Uno dei temi portanti è “L’anello del Ferro” che vedrà impegnati Mastri forgiatori di tutta Europa. I Mastri del ferro battuto avranno modo di mostrare la loro arte a suon di martelli sulle incudini, per realizzare le loro opere davanti ai visitatori curiosi di osservare tali maestrie. All’Anello del Ferro dedichiamo qualche passo di scrittura per parlare di storia e rammentare quanto la cultura acese in questa arte sia stata all’avanguardia nei tempi passati e lo è nel presente.
La via del Barocco: protagonista il ferro battuto
Il ferro battuto sicuramente è stato il primo tipo di acciaio scoperto casualmente tra i sottoprodotti della lavorazione del rame. Ferro battuto perché, dopo la lavorazione con la quale si otteneva, occorreva batterlo per togliere le scorie prodotte esternamente all’ammasso di materia.
Le prime realizzazioni di manufatti prodotti con il ferro risalgono alla metà del terzo millennio nelle civiltà dell’antica Mesopotamia e dell’Egitto. Apprezzatone l’uso, si pensò di impiegarlo per armare gli eserciti con nuove armi super resistenti. E l’uso della lavorazione del ferro a scopo bellico nel mondo dell’artigianato si diffuse dal Medio Oriente.
Lo impiegano gli Ittiti e solo intorno all’anno1000 a.C. il ferro battuto raggiunge l’Europa centrale e occidentale, divenendo il naturale sostituto del rame e del bronzo. Dopo l’VIII secolo a. C. i Greci intuiscono la sua efficacia ed iniziano ad equipaggiare gli eserciti con spade e lance, realizzate appunto con ferro battuto.
Il ferro, materiale che in natura risultava essere in grande disponibilità, nonostante non potesse essere temprato, viene arricchito di carbonio mediante un procedimento di carbocementazione, che lo rende sempre più resistente. Per parecchi secoli il ferro viene solamente utilizzato per la costruzione di utensili e armi.
Molteplici usi del ferro battuto
Verso la fine del Medioevo inizia, a seguito di numerose scoperte, ad essere impiegato in vari usi alternativi. Comincia l’uso legato alla copertura di finestre, porte ed edifici per garantire un’adeguata sicurezza legata alla protezione contro gli attacchi dei predoni e dei nemici.
Non si fa attendere il periodo in cui le nobili famiglie iniziano ad usare il ferro battuto per scopi decorativi e di valore architettonico.
Alcune di queste opere sono arrivate ai giorni nostri e sono disponibili, per essere ammirate, in tantissimi monumenti europei. Esempi di arte del ferro battuto sono la cattedrale di Notre Dame a Parigi e quella di Winchester in Inghilterra. L’apice dell’utilizzo del ferro battuto in tutto il mondo si raggiunge intorno al XVI secolo. In questo periodo gli artigiani danno vita a costruzioni sempre più elaborate e artistiche.
Il ferro è sostituito oggi da materiali più forti
Nel XVIII secolo la domanda per questa materia prima raggiunge la massima richiesta e si va affermando la costruzione di cancelli e ringhiere in tutta Europa. Intorno al 1860 il ferro inizia ad essere utilizzato per le navi da guerra corazzate e per la costruzione di ferrovie.
Il ferro battuto ormai da alcuni anni non viene più prodotto nelle stesse quantità delle epoche precedenti. Oggi nuovi materiali più forti, come l’acciaio dolce, sostituiscono il ferro. Nonostante tutto alcuni derivati di questo prezioso minerale naturale risultano per lo più insostituibili, visto che gran parte delle lavorazioni in ferro sono prodotte a mano utilizzando fantasia, estro ed incudine e martello.
Nonostante la grande fatica, le mani sempre nere, per non dire la faccia, gli artigiani sono sempre “immersi” nel calore della forgia che brucia carbone per alimentarla. Con il mantice, manovrato possibilmente a mano oppure a pedali, che serve a mantenere il fuoco sempre vivo.
Risultano molto apprezzati per tale motivo le realizzazioni di arredamento per la casa, testiere dei letti, ringhiere, cancelli, lanterne, fregi e stemmi, mobili e altri lavori ornamentali.
L’artigiano del ferro battuto diventa “mastro ferraio”
L’artigiano si specializza nella forgiatura di ferri battuti artistici, esso diventa un “Mastro ferraio”. Artigiani del ferro battuto diventano i figli di quei fabbri che decidono di tramandarsi questo affascinante e secolare mestiere. Mestiere che risiede completamente nell’abilità manuale del lavoratore.
Acireale presenta una eccezione in quanto dà i natali a Giuseppe Contarino, figlio di una famiglia dedita all’artigianato dei “Calzolai” da generazione. Egli, grazie alla formazione scolastica da lui appresa alla “Città del Fanciullo”, ruba il mestiere ai suoi insegnanti: Mastro Gresti, “occhi niuri”, Mastro Ragonesi “panzitta”, il prof. Raffaele Greco. Intraprende e perfeziona l’arte del Mastro ferraio fino a raggiungere un livello eccellente, arrivando a essere classificato tra i migliori Mastri ferrai in Italia. La continuità del mestiere anche in casa Contarino costituirà una tradizione, visto che a continuare l’opera artigianale di Mastro Giuseppe c’è il figlio Davide.
C’è da dire che Acireale non è nuova a figli di questo antico mestiere. Sono da ricordare infatti i Mastri ferrai Turi Paradiso e il figlio Angelo. Quest’ultimo, autore del cancello della reale cappella di Santa Venera presente all’interno della Cattedrale di Acireale, edificata nel 1914. Il giovane Paradiso è autore anche della magnifica cancellata che circonda la scalinata del duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla, installata intorno al 1900.
Giuseppe Contarino, cavaliere della Repubblica
Giuseppe Contarino è oggi “cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”. Il titolo conferitogli all’età di 44 anni, lo rende tra i più giovani cavalieri d’Italia. Onorificenza attribuitagli per essersi distinto nella sua arte e per la maestria con cui ha saputo realizzare le sue “creature”, sono sparse in tutto il mondo.
Il cav. Giuseppe Contarino l’11 luglio 2023 raggiunge altro traguardo che arricchisce il già folto palmarès della sua carriera artistica. Una dedica filatelica voluta dallo Stato italiano, appartenente alla serie tematica “Il Patrimonio Naturale e Paesaggistico” dedicata all’Italia del mare, serie turistica: Mazara del Vallo, con l’emissione di un francobollo distribuito da Poste Italiane. Il francobollo raffigura un’opera monumentale realizzata dal cav. Contarino e dal figlio Davide, dal titolo “Monumento al pescatore”.
Parlare di un Mastro ferraio significa trovare in un’unica persona arti varie: un fabbro deve essere non solo un operatore manuale della materia ma anche un architetto, un matematico, un bravo ingegnere, un artista che vede oltre la materia che ha fra le mani per realizzare l’opera d’arte.
L’arredamento in ferro battuto è motivo di scelta ideale, sia per decorare l’esterno (resistenza alle intemperie) che l’interno (durevolezza nel tempo); e adatta ad ogni stile. I molteplici usi per accessori permettono, infatti, di soddisfare pienamente le esigenze e i gusti delle persone. Questo materiale non sarà messo in disuso presto, ma continuerà sicuramente ad avere un grande valore negli anni a venire.
Giuseppe Lagona