Quello in cui viviamo è un periodo di crisi economica e, in una Sicilia ricca di qualità, restano da ricercare le opportunità per lo sviluppo del territorio.
A tal proposito, si è tenuto un incontro al Palazzo del Turismo di Acireale, voluto dal circolo acese delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani). «Come si può parlare di dignità se non c’è lavoro? – a parlare il Presidente dell’Acli di Acireale, Ignazio Pomona -. Bisogna esortare le associazioni a dare occasioni d’impiego».
A soffrire l’assenza di lavoro, secondo mons. Sebastiano Raciti, Vicario Foraneo di Acireale, sono soprattutto i ragazzi che «vivono in una società in cui al centro del rapporto risorse-guadagno, non c’è più l’uomo». Ad intervenire anche l’assessore al Commercio, Alessandro Oliva: «Acireale e i comuni limitrofi hanno visto un principio di sviluppo negli ultimi 15 anni, ma è anche vero che non si sono sfruttare certe occasioni, come nel 1999, quando col Patto territoriale delle Aci si era riusciti ad ottenere dal Cipe dei fondi che, utilizzati solo in parte, ritornarono al Comitato, ma in questi giorni il sindaco Barbagallo sta cercando di ottenere i restanti fondi e utilizzarli per le opere pubbliche».
Presente anche Antonio Belcuore, direttore di “ Garanzia Giovani”, un progetto che ha lo scopo di dare opportunità lavorative a ragazzi di 18-29 anni attraverso tirocini formativi. Di diversa onda, ma sSempre rivolto allo sviluppo territoriale, anche l’intervento del Direttivo Acli Terra di Catania, Salvo Tosto, il quale ha avanzato la sua idea, ovvero «dar vita all’orto urbano e dare il terreno in comodato d’uso per tre anni alle persone che hanno voglia di lavorare la terra e l’Acli, a tal proposito, metterà a disposizione un agronomo per istruire queste persone che allo scadere dei tre anni possono affittare il terreno con somme irrisorie. Ovviamente gli ettari che faranno parte del gruppo “orto urbano” sono terreni di cui l’amministrazione non riesce ad occuparsi per mancanza di fondi». Quindi lo scopo dell’idea dell’Acli Terra è quello di portare a sviluppo anche le terre abbandonate a se stesse e essere utili per l”istruzione (orto per le scuole e per le carceri), momento di svago (per i giovani e per chi appartiene alla fascia della terza età), ma anche a scopo terapeutico (l’ortoterapia). Vogliamo lo sviluppo del territorio? Secondo Santino Scirè, Vice Presidente Acli«lo sviluppo si genera se viene attuato un progetto che deve realizzarsi solo dopo una conoscenza della realtà territoriale che si amministra».
Ileana Bella