Acireale l’Altroieri / maggio

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26 maggio 1991 – Via Funcia

C’era una volta via Funcia. Il vico Funcia univa la via Santicella(quartiere Suffragio) con la Mulattiera per Santa Maria la Scala (oggi via Tocco): esattamente nel punto in cui oggi si nota lo sbocco di una vecchia fognatora (forse non più funzionante) in cui scorrevano le acque provenienti dalla via Marzulli e vie adiacenti.

Che ne è stato di tale vicolo? Lo troviamo già cieco ancor prima del secondo conflitto mondiale. Stante la sua posizione topografica, pare, esso sia stato chiuso dall’Amministrazione del tempo per evitare i continui contrabandi ai dazi di consumo sotto il regime chiuso. Successivamente scompare del tutto. Fu sdemanializzato ad opera del Consiglio comunale della nostra Città. Caso forse non unico nella storia viaria acese, poiché  una via anziché essere ampliata,  addirittura viene “inghiottita”. In una lettera pervenuta al Comune il possessore della predetta via affermava tra l’altro:   “il vicolo costituiva un ricettacolo della malavita ed una grave fonte di malattie in quanto per esso scorrevano le acque piovane e di rifiuto dei pozzi neri… feci eseguire a proprie spese lavori di costruzione di un acquedotto nel sottosuolo di mia legittima proprietà… niente dovrei riparare a questa Amministrazione.” La lettera si commenta da sé. L’Amministrazione  in una seduta del 28 Aprile 1949 stabilì un prezzo doppio del valore di stima del terreno (Lire 49.250) a titolo di sanatoria.

12 maggio 1946- Ripresa del mercato settimanale

Dopo una lunga sospensione iniziatasi con lo stato di emergenza, sabato scorso è stato ripristinato il mercato di fine settimana che nel passato tanta parte aveva avuto per lo sviluppo del piccolo commercio e dello artigianato acese.L’antica sede di piazza Roma ha ripreso di colpo la sua pittoresca vivacità e buona parte dei cittadini è accorsa soddisfatta a fare i suoi acquisti trovando merce in abbondanza.

14 maggio 1881 – Reclame

Passando per la strada Galatea, dirimpetto il convento Crociferi, si legge in una insegna:”vendita neve notturna”: badi il lettore che chi ideò questa frase semi-siculo-toscano-turca non intendea alludere alla vendita di una nuova specie di neve color rosa, di gusto piccante e che so io, ma invece volea indicare l’abitazione del “nevarolo”. Ma ci voleva tanto a spiegarsi da cristiani?

Natale Longo

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