Acireale / “L’ascolto come arma contro la povertà”, utile confronto a più voci

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“L’ascolto come arma contro la povertà”; è questo il monito della tavola rotonda dal titolo “Questo povero grida:  Ascoltare, rispondere, liberare”, svoltasi nel salone della Parrocchia San Paolo di Acireale, organizzata dalla Caritas diocesana in collaborazione con L’Ufficio di pastorale Sociale e Lavoro, la Società san Vincenzo de Paoli di Acireale, la Comunità Madonna della Tenda di Cristo, le volontarie vincenziane e l’Ordine Francescano Secolare di Carrubba, incentivati dal messaggio emanato dal Pontefice in occasione della II Giornata Mondiale dei Poveri.

Sono intervenuti don Orazio Tornabene, direttore della Caritas, la dott.ssa Maria Grazia Patti, psicologa e direttrice del Centro di Ascolto “Voitheo”, la dott.ssa Palmina Fraschilla, assessore alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità del Comune di Acireale, don Marcello Pulvirenti, parroco della Parrocchia Maria SS. degli Ammalati e direttore dell’Ufficio di pastorale Sociale e Lavoro e l’avv. Salvo Emanuele Leotta, animatore del Progetto Policoro di Acireale.

Il primo ad intervenire è stato don Orazio Tornabene che ha spiegato come il grido del povero ci interpelli ad ascoltare e ad imparare ad ascoltarci; solo agendo in comunione possiamo dare e trovare risposte per andare avanti. Molto interessante è stato l’intervento della dott.ssa Patti, che ha analizzato la situazione psicologica del povero e di come nei ceti più bassi vi è una maggiore influenza di disagio psicologico, spesso si ha la sensazione di aver perso definitivamente l’autostima di sé stessi; inoltre, ultimamente – ha sottolineato la relatrice -, vi è un crescente aumento di soggetti dipendenti da alcol e sostanze stupefacenti o ludopatici. Tutto ciò, purtroppo, paralizza il povero nel chiedere aiuto e nel confidarsi perché spesso chi ascolta non presta una giusta attenzione e, soprattutto, giudica. Per poter portare aiuto bisogna usufruire di un ascolto ”attivo”, ovvero carico di empatia (comprendere gli stati emotivi e cognitivi dell’altro), autenticità (essere spontanei) e accettazione incondizionata (valorizzare l’altro per ciò che è). Uno degli ostacoli più grandi nell’ascolto è il famoso “Terzo Orecchio”; quando ascoltiamo l’altro ascoltiamo anche le nostre preoccupazioni e rievochiamo ricordi.

L’assessore Palmina Fraschilla ha messo in evidenza come nella nostra società vi sia un’altissima percentuale di disoccupati, nel solo comune di Acireale circa 8000 famiglie vivono con meno di 1000 euro al mese e di come tutti siamo responsabili della realtà; se c’è il povero è anche a causa dei nostri egoismi e una comunità dovrebbe dare possibilità a chi è disagiato di poter venire fuori.

Molto significativo il discorso di don Marcello Pulvirenti secondo cui “Giustizia” vuol dire rendere possibile partecipazione e redenzione, portare una persona ad essere “portatrice di salvezza” e di come noi siamo educati ad essere “disperati” piuttosto che essere “salvati”; la povertà non è una realtà che incombe ma non vivere una salvezza. Ci troviamo in una situazione – ha sottolineato don Pulvirenti – in cui la povertà è l’incapacità di non saper vivere una salvezza, ed è questa la povertà che bisogna combattere.

Il tutto si è svolto alla presenza di una platea attenta e propositiva che ha messo in evidenza come spesso gran parte del cibo avanzato nei locali venga buttato e di come si abbia la pessima abitudine di buttare alimenti nell’immondizia perché prossimi alla data di scadenza. La conferenza si è conclusa con l’auspicio di organizzare altri incontri riguardo a questo tema tanto complesso quanto complicato.

Francesco Gulisano

 

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