“Conservazione sociale innovativa e spazio verde del centro storico” sarà l’argomento di un incontro che si terrà venerdì 15 novembre prossimo, alle ore 17, nella sala stampa del Comune di Acireale (con ingresso da via Lancaster, 13). L’evento è organizzato dal Circolo culturale “Europa Verde” di Acireale. La relazione introduttiva sarà tenuta dal noto architetto acese Ivan Castrogiovanni, a cui seguirà un dibattito pubblico.
Con questo incontro gli organizzatori intendono “Invitare la cittadinanza a conoscere meglio la parte storica della città e proporre iniziative per la corretta conservazione, utilizzazione e valorizzazione dei beni presenti nel centro storico”, come è detto in un comunicato stampa.
Acireale, conservazione del centro storico valorizzando il patrimonio edilizio
Inoltre si “Ritiene importante – prosegue il comunicato – che l’immenso patrimonio edilizio, perlopiù religioso, ereditato da un passato in cui la città fu un importante punto di riferimento dell’educazione scolastica nella regione, non venga abbandonato o, peggio, sacrificato all’ormai arcaico ‘totem’ dell’auto. Pensiamo che tale ricchezza architettonica sarebbe più utile impiegarla per scopi sociali e per incrementare il patrimonio del verde pubblico cittadino nella parte storica del tessuto urbano, creando parchi nei cortili e nei viali di accesso agli antichi edifici scolastici e religiosi”.
Il relatore
Il relatore, l’architetto Ivan Castrogiovanni, acese doc amante della sua città, è appassionato soprattutto di tutto ciò che riguarda l’aspetto urbanistico e artistico di Acireale, ed in particolare del pittore Paolo Vasta. Si è laureato presso l’Università di Firenze ed è docente di Storia dell’Arte nei Licei. Si è sempre fatto promotore di originali e geniali proposte urbanistiche per la città di Acireale, come quelle riguardanti il parcheggio della costruenda “Fermata Cappuccini” o la parziale demolizione dell’ex collegio “Arcangelo Raffaele”. Come esperto urbanista, ha realizzato negli anni ’90 la piazza dei Viceré nel quartiere Barriera/Canalicchio di Catania, dove ha adottato delle originali soluzioni di arredo con elementi di ispirazione romana e settecentesca e utilizzando dei materiali locali, tra cui, in primis, la pietra lavica.
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