Due giornate di intensa spiritualità sono state trascorse dalle comunità parrocchiali ‘San Michele Arcangelo’ e ‘San Giuseppe’ di Acireale. Le due parrocchie, sotto la guida dell’arciprete parroco sac. Marcello Pulvirenti, coadiuvato dal sac. Gaetano Caltabiano, hanno accolto negli scorsi giorni (rispettivamente domenica 18 e lunedì 19 luglio) la ‘peregrinatio’ delle reliquie di Santa Venera, vergine e martire.
Le reliquie della santa, Patrona della città e della diocesi, sono solite compiere ogni anno la ‘peregrinatio’ nell’imminenza dei festeggiamenti patronali (25 e 26 luglio). Le reliquie sono state accolte nel pomeriggio di sabato 17 luglio nella chiesa di ‘Gesù e Maria’ in via Dafnica. Qui si è celebrata una santa messa solenne, presieduta da don Marcello Pulvirenti.
La sosta nella chiesetta di via Dafnica non è, certo, un evento casuale. Proprio in questo luogo le reliquie della santa martire furono accolte quando, nel 1651 giunsero in città da Ascoli Piceno, ove si presume che sia avvenuto il martirio. E vi sostarono prima di essere successivamente traslate nella chiesa che, sin dall’istituzione della diocesi, è poi divenuta la Cattedrale. Qui il prezioso argenteo busto reliquiario è custodito nella fastosa cappella con gli affreschi dei fratelli Filocamo che ritraggono episodi della vita della Santa martire. Gli affreschi sono attualmente oggetto di accurati interventi di restauro.
Le reliquie di Santa Venera in peregrinatio dalla chiesa di San Giuseppe a quella di San Michele
In tutte le celebrazioni si è osservata scrupolosamente la normativa anti-contagio del Coronavirus, tanto da non effettuare processioni esterne.
Infatti, al termine della celebrazione nella storica chiesetta di via Dafnica, il prezioso braccio reliquiario è stato privatamente accompagnato nella chiesa parrocchiale ‘San Michele’.
Qui ha sostato l’intera giornata di domenica 18 luglio, con la celebrazione di due sante messe, alle 9 e alle 19, in entrambi i casi con un buon concorso di fedeli che accorrevano a venerare le reliquie.
A conclusione della messa vespertina, il braccio reliquiario era poi preso in consegna privatamente da rappresentanti della parrocchia ‘San Giuseppe’. Vi ha sostato fino all’indomani quando, nel tardo pomeriggio vi si celebrava la santa messa solenne, con i canti eseguiti dalla corale parrocchiale ‘Beata Vergine di Lourdes’, diretta dalla maestra Clotilde Fiorini.
Padre Marcello e padre Caltabiano, che proprio in questi giorni ricordava il 50^ anniversario della propria ordinazione presbiterale, hanno concelebrato il rito eucaristico. La celebrazione era presieduta dal sac. Calogero Frisenda, sodale della Congregazione dell’Oratorio dei Padri Filippini di Acireale e parroco delle comunità cittadine di ‘Santa Maria degli Angeli’ e ‘Santa Maria del Suffragio.
Grande devozione verso Santa Venera
Anche in questo caso, si registrava un buon concorso di popolo, a testimonianza della grande devozione popolare verso la Santa martire, fulgido esempio di quella fede che in Dio e nel Figlio Unigenito Gesù Cristo deve essere sempre ben salda. Come i Santi martiri hanno ampiamente dimostrato anche offrendo la propria vita.
Anche al giorno d’oggi, seppure in forme diverse da quanto accadeva nei primi secoli dell’era cristiana, esistono forme di martirio e di persecuzione.
Per esempio attraverso ideologìe che, apertamente ostili alla Chiesa, possono essere opportunamente contrastate solo con una grande e solida fede in Dio. Proprio come insegnano i Santi martiri fulgidi esempi anche dei giorni nostri. Mons. Oscar Romero, don Pino Puglisi, San Giovanni Paolo II, San Pio da Pietrelcina, tanto per citare alcune tra le figure più illustri.
Nando Costarelli